Nuovi isolotti nell'Alto Sebino
per migliorare l'habitat acquatico

Coregoni, persici, lucci e alborelle troveranno presto casa nell'Alto Sebino: il Consorzio dei laghi di Iseo, Endine e Moro e la Comunità montana dei laghi bergamaschi avvieranno nelle prossime settimane una serie di interventi per migliorare l'habitat acquatico.

Coregoni, persici, lucci e alborelle troveranno presto casa nell'Alto Sebino: il Consorzio dei laghi di Iseo, Endine e Moro e la Comunità montana dei laghi bergamaschi avvieranno nelle prossime settimane una serie di interventi per migliorare l'habitat acquatico offrendo a questi pesci anfratti e nascondigli per ripararsi dai predatori più pericolosi, come il pesce siluro che in pochi anni ha colonizzato le acque del Sebino comprese tra Riva di Solto e Marone.

Entro l'estate, infatti, partiranno i lavori per posare sui fondali dell'Alto Sebino isole ambientali di ramaglie, fascine di legna o strati di ghiaia dove le diverse specie di pesci troveranno il loro habitat ideale. Ricalcando quanto è stato fatto a Sarnico, Paratico e Iseo, ma modellando gli interventi sulle condizioni fisiche e ambientali peculiari dell'alto lago, verranno installate sostanzialmente tre strutture diverse.

Per la frega delle alborelle saranno posizionate varie distese di ghiaia vicino a riva; i persici, a varie profondità, troveranno delle tane per nascondersi e riprodursi formate con frasche e fascine di legna; per i predatori come il luccio, invece, saranno fissati sul fondo alcuni alberi frondosi.

Tra il 2009 e la fine del 2010, a Sarnico, Paratico e Iseo, sono state posate le isole ambientali che hanno permesso ai pesci di trovare un ambiente migliore per la loro riproduzione. «Il progetto – spiega Simone Scaburri, presidente della Comunità montana dei laghi, ente capofila dei progetti – ha dato buoni risultati e ora installeremo le isole anche nell'Alto Sebino: siamo sicuri che anche qui i pesci ne trarranno giovamento».

I lavori previsti a Riva di Solto, Castro, Lovere, Costa Volpino, Pisogne e Marone, costeranno quasi un milione di euro erogati dalla Fondazione Cariplo, dalle Comunità montane dei laghi bergamaschi e del Sebino bresciano, dalle Province di Bergamo e Brescia e dalla Regione.

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