Brembate Sopra ha accolto Yara
«È un lutto profondo, intenso»

Brembate Sopra è un paese in lutto. «È un lutto profondo, intenso - dice il parroco -. Un lutto che coinvolge tutto e tutti». Don Corinno Scotti è impegnato senza sosta: sta organizzando le Messe, le veglie e soprattutto il funerale di sabato mattina.

Brembate Sopra è un paese in lutto. «È un lutto profondo, intenso - dice il parroco -. Un lutto che coinvolge tutto e tutti». Don Corinno Scotti è impegnato senza sosta: sta organizzando le Messe, le veglie e soprattutto il funerale di sabato mattina.

Yara è tornata a casa mercoledì mattina, alle 11.10. La salma è arrivata con un carro funebre da Milano ed è stata composta nella camera ardente nella chiesa della «Casa Serena», a Brembate Sopra.

I genitori hanno accompagnato, abbracciati, la bara bianca della figlia tredicenne, e hanno lasciato la camera ardente dopo mezzogiorno. Al loro fianco c'erano il sindaco, Diego Locatelli, e don Corinno. Nel pomeriggio invece sono arrivati anche i fratellini accompagnati dai nonni.

La camera ardente
La casa di riposo «Serena» è stato scelta dalla famiglia per consentire una maggiore affluenza a tutte le persone che vorranno portare il loro saluto a Yara. la camera ardente sarà aperta giovedì 26 e venerdì 27 dalle otto del mattino alle otto di sera.

Le forze dell'ordine presidiano un po' tutto il paese. «Stiamo cercando di organizzare tutto nel migliore dei modi - dice il sindaco -: c'è un po' di apprensione, ma ci siamo attrezzati per poter accogliere tutti coloro che vorranno venire a portare a Yara il loro saluto». Nessuno ovviamente può azzardare numeri, ma Brembate Sopra potrebbe veder arrivare anche migliaia di persone, sia giovedì e venerdì, ma soprattutto sabato mattina.

«Il ritorno di Yara - dice Diego Locatelli - era atteso da tutto il paese: tutti i brembatesi sono vicini alla famiglia, per la quale si chiude finalmente almeno questo dolorosissimo capitolo. Poi non resterà che attendere che le indagini facciano il loro corso».

Le celebrazioni
In attesa dei funerali, Brembate Sopra si raccoglierà più volte in preghiera. Alle 9 di giovedì, in concomitanza con l'apertura della camera ardente, nella chiesa della Casa Serena verrà celebrata una Messa.
Sempre giovedì, alle 20.30, sempre a Casa Serena, veglia di preghiera con i giovani.
Venerdì, sempre alle 20.30, celebrazione della Messa e della veglia alla Casa Serena.

I funerali
I funerali saranno sabato 28 alle 11, giorno per cui in paese è stato proclamato il lutto cittadino, in uno dei luoghi più cari a Yara: la palestra della Cittadella dello sport di Brembate. Il rito funebre sarà officiato dal vescovo Francesco Beschi e dal parroco don Corinno Scotti.

La celebrazione non sarà in forma privata, ma il palazzetto ha una capienza di soli 400 posti e all'esterno sarà pertanto installato un maxischermo. La famiglia ha compilato un elenco di persone, circa trecento, che comprendono amici e parenti, gruppi scolastici.

I restanti posti all'interno del palazzetto sono destinati alla parrocchia, alle associazioni e alle scuole del paese. A tutte queste persone sarà consegnato un badge, gli altri potranno seguire il rito dall'esterno.

La famiglia ha scelto la via della riservatezza, confidando nella rispettosità dei media. Le istituzioni saranno presenti, ma nel segno della discrezione: non ci saranno gonfaloni o fasce istituzionali, a parte quella del sindaco del paese.

Parole di cordoglio sono arrivate martedì da Prefettura e Provincia, e il presidente di Via Tasso Ettore Pirovano ha spiegato: «Desidero partecipare al dolore di questa famiglia in via strettamente personale. La vicenda mi ha colpito profondamente come padre, come uomo. Visiterò la camera ardente, mentre rinuncio al posto che era stato riservato alla Provincia all'interno palazzetto, così che ci possa essere un posto in più per gli amici di Yara».

Le indagini
Letizia Ruggeri, il pm dell'inchiesta sulla morte di Yara Gambirasio, ha commentato così lo stato delle indagini nel giorno della riconsegna alla famiglia del corpo della tredicenne: «Siamo ancora nella fase della pazienza».

Per la definizione dei quesiti anatomo-patologici il magistrato ha concesso ancora un mese agli esperti di Milano, e in particolare alla dottoressa Cristina Cattaneo dell'Istituto di medicina legale. Sul fronte investigativo si prosegue a confrontare il dna trovato e ritenuto utile con il maggior numero di persone possibili: ormai sono oltre duemila i test effettuati. Contemporaneamente si prosegue nella campionatura di tutti i reperti sequestrati, soprattutto dei vestiti, per i quali, però, la pm è lapidaria: «Ci vorranno ancora mesi».

Così l'indagine «prosegue a carico di ignoti». Forse qualche elemento importante potrà arrivare il 28 di giugno, quando la dottoressa Cattaneo consegnerà la sua relazione finale all'autorità giudiziaria.

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