Tagli alla scuola paritaria:
800 bergamaschi a Milano

Da Bergamo sono arrivati in oltre 800: genitori, insegnanti e amministratori partiti  da ogni parte della provincia hanno detto «no» ai tagli del governo alla scuola paritaria, nel sit in organizzato dalla Federazione italiana scuole materne a Milano.

Da Bergamo sono arrivati in oltre 800: genitori, insegnanti e amministratori partiti con auto, treni e pullman da ogni parte della provincia hanno detto «no» ai tagli del governo alla scuola paritaria, nel sit in organizzato dalla Federazione italiana scuole materne a Milano in piazza Duca d'Aosta.

Fra i partecipanti il Presidente della Federazione Italiana Scuole Materne per la Lombardia Casimiro Corna che ha sostenuto la protesta. Secondo un comunicato stampa della Federazione, dopo «una riduzione dei contributi rimasti immutati dal 2001 ed il successivo reintegro nella Finanziaria 2011, il Governo ha operato un taglio successivo ed infine ad aprile scorso è stata comunicata la ripartizione di poco meno di 168 milioni per tutte le scuole paritarie italiane rispetto ai 526 promessi ed inseriti nella Finanziaria 2011».

«Il governo sta imponendo a queste importanti realtà tagli insostenibili, che portano tutte le materne paritarie al rischio collasso - dice il deputato del Pd Giovanni Sanga -. Sono almeno 23 mila i bambini bergamaschi, con rispettive famiglie, interessati dai tagli. La situazione è di grande difficoltà anche perchè i Comuni, a causa dei tagli ai trasferimenti dallo Stato, stringono anche la cinghia sui contributi che normalmente davano alle materne paritarie».

Nel corso della giornata il presidente Corna con una folta delegazione di lavoratori e dei gestori delle scuole paritarie dell'infanzia è stato ricevuto dall'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni.

Lo stesso Rossoni ha consegnato alla delegazione una lettera del presidente della Regione, Roberto Formigoni, in cui - dopo aver riconosciuto le oggettive e gravi difficoltà in cui questi istituti si trovano per diversi motivi (riduzione dei fondi statali, assenza di certezza sui tempi per l'assegnazione dei fondi stessi, difficoltà di bilancio degli enti locali) - esprime «vicinanza alle vostre richieste».

«Voi sapete - scrive Formigoni - quanto mi sia caro il tema dell'educazione e quanto abbia fatto per la parità scolastica, che necessita di essere portata a termine attraverso anche una parità economica, per realizzare un autentico pluralismo educativo, favorire la libertà di scelta da parte delle famiglie e migliorare l'intero sistema educativo nazionale».

«Coerentemente con la mozione approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. IX/183 il 19 aprile 2011 - prosegue Formigoni - la Giunta regionale nell'ambito dell'assestamento di bilancio, proporrà al Consiglio regionale il reintegro delle risorse per il contributo alle scuole dell'infanzia autonome ai sensi dell'articolo 7 ter della Legge Regionale 19 del 6 agosto 2007. Anticiperemo alle scuole la possibilità di presentare le domande di contributo regionale per poter erogare i finanziamenti il prima possibile».

L'assessore Rossoni avrà inoltre il compito di attivare un confronto tra la rappresentanza delle scuole dell'infanzia autonome e quelle dei Comuni, per individuare comportamenti uniformi del Comuni lombardi per quanto riguarda il finanziamento delle scuole e le modalità per favorire l'integrazione dei bambini disabili.

«La forte riduzione dei bilanci di Regione ed enti locali - spiega ancora Formigoni - rende non facile continuare a far fronte ad un reale sostegno alle vostre scuole, ma proprio in questi momenti siamo tutti chiamati a fare delle scelte e ritengo che le scuole dell'infanzia debbano essere una priorità».

«Infine - conclude Formigoni - farò quanto nelle mie possibilità istituzionali e personali perché lo Stato reintegri integralmente i 539 milioni di euro da destinare alle scuole paritarie».

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