Valle Brembana: i mini comuni
sono troppi e frenano lo sviluppo

Trentotto comuni per soli 43 mila abitanti, con 29 paesi sotto i mille residenti e 19 sotto le 500 unità. Una frammentazione amministrativa che, secondo uno studio della Regione Lombardia, rappresenta un ostacolo allo sviluppo della Valle Brembana.

Trentotto comuni per soli 43 mila abitanti, con 29 paesi sotto i mille residenti e 19 sotto le 500 unità. Una frammentazione amministrativa che, secondo uno studio della Regione Lombardia, rappresenta un ostacolo allo sviluppo della Valle Brembana.

I risultati saranno presentati martedì 28 giugno, alle 15,30, nella sede della Comunità montana Valle Brembana, a Piazza Brembana. Si tratta del progetto Padima (acronimo di «Policies against depopulation in mountain areas», ovvero Politiche contro lo spopolamento delle aree montane), in corso di realizzazione dall'estate 2010 a cura della Regione Lombardia.

La Valle Brembana, infatti, insieme ad altre sei aree montane, nel Torinese, in Spagna, Francia, Svezia e Norvegia, è stata scelta dall'Unione europea per uno studio e uno scambio di esperienze sullo spopolamento. Obiettivi: analizzare i motivi del fenomeno e individuare gli strumenti per cercare di contrastarlo.

Dopo i risultati sul sondaggio sui ragazzi brembani e sulle opportunità di lavoro, presentati lo scorso dicembre, la ricerca (incontri con opinion leader e dati su popolazione, imprese e turismo) si è concentrata su marketing e promozione del territorio, ovvero punti di forza e debolezza, opportunità e minacce rispetto alla capacità della valle di attrarre turisti e nuovi residenti.

Tra i punti di debolezza la Regione (il gruppo di studio è dell'Ersaf) individua l'eccessiva frammentazione amministrativa. In pratica troppi comuni: per esempio, l'alta Valle Brembana conta circa 7.300 abitanti, suddivisi in ben venti comuni.

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