I pendolari contro gli aumenti
«Anche Milano non fa sconti»

Il Coordinamento dei Comitati pendolari, tra cui i bergamaschi, non mandano giù i prossimi aumenti dei trasporti: «Lo stillicidio continua e, dopo la seconda tranche degli aumenti decisi dalla Regione, è ora la volta delle tariffe urbane di Milano».

Il Coordinamento dei Comitati pendolari della Lombardia non mandano giù i prossimi aumenti dei trasporti: «Lo stillicidio continua - scrivono - e, dopo la seconda tranche degli aumenti tariffari decisi dalla Regione Lombardia, è ora la volta delle tariffe urbane di Milano. Solo che Milano, nei confronti dei pendolari, ci sta andando giù in modo particolarmente pesante, con aumenti del biglietto di corsa semplice del 50% e degli abbonamenti del 25%. A poco vale la notizia che gli abbonamenti annuali resteranno invariati di prezzo: a parte infatti l'opportunità per molti (ad esempio i precari e molte categorie di studenti) di fare un abbonamento annuale, qualcuno probabilmente non sa che l'abbonamento TrenoMilano, unico titolo integrato (oltre agli abbonamenti “regionali” dal prezzo salato), è disponibile solo in forma mensile».

«Si tratta di “adeguamenti” di una entità inaudita, che fanno impallidire quelli già decisi dalla Regione per i treni e i servizi di Trasporto Pubblico Locale su gomma - continuano i pendolari, tra cui il gruppo bergamasco -. Certamente l'assessore regionale Cattaneo si starà fregando le mani nel vedere la nuova giunta milanese confermare così pesantemente la “ineluttabilità” della manovra tariffaria lombarda. I conti però non ci tornano, perché l'entità della manovra milanese è almeno pari, se non addirittura superiore, a quel famoso “buco” di 82 milioni del trasporto pubblico lombardo da cui sono derivati gli aumenti tariffari. Per tale ragione il provvedimento della giunta milanese, del tutto ingiustificato dal punto di vista contabile per il Tpl, è ancora più incomprensibile. Ciò che purtroppo dobbiamo costatare è che, dal Governo nazionale in giù, a pagare i conti delle conseguenze nel campo dei trasporti della crisi economica sono principalmente gli utenti dei trasporti pubblici ed i pendolari».

«Ci auguriamo - conclude il Comitato - che vi sia un ripensamento da parte degli amministratori milanesi, in nome di una maggiore trasparenza e di una tenuta in conto del fatto che i pendolari sono cittadini che adottano un comportamento ambientalmente virtuoso e producono ricchezza anche per Milano».

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