Cavernago: «no» alla centrale a olio
«Va spostata lontana dalle case»

Cavernago scende in piazza contro la centrale a olio vegetale di via Volta, la cui entrata in funzione è prevista per il 2012. Sabato e domenica, dalle 8 alle 20, il neonato comitato «Effenove» allestirà dei gazebo davanti al municipio.

Cavernago scende in piazza contro la centrale a olio vegetale di via Volta, la cui entrata in funzione è prevista per il 2012. Domani e domenica, dalle 8 alle 20, il neonato comitato «Effenove» allestirà dei gazebo davanti al municipio per illustrare le caratteristiche dell'impianto (che sarà alimentato da biodiesel prodotto dalla combustione di olio di colza), e raccogliere firme contro il suo insediamento in quella zona del paese, definita «inopportuna» perché «a ridosso delle case».

Anche il Comune di Cavernago – in seguito a un incontro con gli esponenti del comitato, che al sindaco avevano scritto una lettera aperta chiedendo «atti ufficiali per convincere la Provincia a rivedere l'autorizzazione rilasciata forse con troppa fretta» – ha fatto sapere di voler sostenere le istanze del gruppo «Effenove».

«Fin dall'inizio dell'iter autorizzativo abbiamo espresso il nostro parere sfavorevole alla localizzazione della centrale – dice il primo cittadino Giuliano Verdi –. Nella Conferenza dei servizi del 22 dicembre 2010, convocata dalla Provincia di Bergamo, abbiamo detto no alla centrale non tanto per la sua tipologia, visto che non abbiamo nessun preconcetto sulle tecnologie da fonti rinnovabili, ma per la scelta della zona: il capannone esistente che ospita l'impianto è all'interno di un quartiere residenziale. È anche una questione di rispetto delle nostre scelte urbanistiche, che in quella zona prevedono una destinazione d'uso a “verde privato vincolato F9”».

L'impianto è già in fase di realizzazione. «Ha avuto i nulla osta e i pareri favorevoli di Asl, Arpa, Uniacque, vigili del fuoco e soprintendenza ai Beni archeologici – aggiunge il sindaco – e l'autorizzazione provinciale “scavalca” il parere del nostro Comune, ma ciò non spegne la volontà di manifestare la nostra contrarietà alla localizzazione dell'impianto. Chiediamo con forza lo spostamento dell'impianto in una sede più idonea».

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