Tossico «spacca» ma non ruba
Il giudice non lo condanna

Ha rotto la vetrata del bar Velvet in via Camozzi intorno alle 6 di domenica, ma allarmato da rumori ha poi rinunciato a entrare. La prudenza non è bastata a salvarlo dall'arresto, ma dalla condanna sì.

Ha rotto la vetrata del bar Velvet in via Camozzi intorno alle 6 di domenica, ma allarmato da rumori ha poi rinunciato a entrare. La prudenza non è bastata a salvarlo dall'arresto, visto che gli agenti delle Volanti lo hanno rintracciato in pochi minuti, ma l'aver desistito lo ha salvato dalla condanna.

Protagonista della vicenda un tossicodipendente di Bergamo di 40 anni, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, che lunedì difeso dall'avvocato Luca Bosisio è stato processato in direttissima davanti al giudice Massimiliano Magliacani. Secondo quanto ricostruito il quarantenne, con un sasso, ha rotto in un punto la vetrata del bar, poi si è allontanato verso Porta Nuova. Il proprietario, arrivato nel frattempo ha allertato la polizia, e una Volante ha rintracciato l'uomo in via Tasso: riconosciuto grazie alle telecamere, è stato arrestato per tentato furto.

«Ho sentito dei rumori, e ho deciso di lasciar perdere. Volevo entrare per trovare qualche soldo per mangiare» ha spiegato al giudice. L'arresto è stato convalidato, senza misure cautelari, ma il giudice con rito abbreviato ha poi ritenuto che, vista la rinuncia volontaria a continuare nel furto, ci fosse solo il reato di danneggiamento, e ha quindi restituito gli atti alla procura. Negli ultimi giorni diversi negozianti in centro sono diventati bersaglio di raid notturni, con vetri rotti e poche decine di euro di furto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA