Incidente sul lavoro: caso Soggiu
Arriva l'indennità dopo due anni

Incidente sul lavoro: alla vedova Soggiu riconosciuta l'indennità dopo due anni dalla morte del marito e solo grazie alla causa civile della Fiom Cgil Lombardia. L'Inail di Sassari per due anni aveva negato l'indennità a Mario Soggiu, morto nel cantiere del Nuovo Ospedale.

Incidente sul lavoro: alla vedova Soggiu riconosciuta l'indennità dopo due anni dalla morte del marito e solo grazie alla causa civile della Fiom Cgil Lombardia. L'Inail di Sassari per due anni ha negato l'indennità per la morte di Mario Soggiu, avvenuta nel cantiere del Nuovo Ospedale di Bergamo il 15 luglio 2009, alla moglie Mariangela Stoccoro in Soggiu, senza reddito e con due figlie a carico.

A pochi giorni dall'udienza e grazie all'insistenza dei legali del sindacato, l'istituto fa marcia indietro e riconosce la prestazione. La drammatica e paradossale vicenda della vedova Mariangela Stoccoro in Soggiu, residente ad Algero (SS) sembra essersi conclusa solo grazie all'intervento del sindacato.

Dopo la morte del marito Mario Soggiu, un operaio di 56 anni originario di Alghero, in seguito ad una caduta da un vano scale nel cantiere del Nuovo Ospedale di Bergamo il 15 luglio 2009, l'Inail di Sassari ha negato per due anni l'indennità non riconoscendo l'infortunio sul lavoro, nonostante gli accertamenti dell'Asl rendessero molto chiara la dinamica dell'accaduto e la stessa procura di Bergamo avesse rinviato a giudizio i responsabili dei lavori il 2 febbraio scorso.

A pochi giorni dall'udienza davanti al Tribunale del Lavoro di Sassari, fissata per il 20 settembre, una lettera dell'Inail ha comunicato alla signora di riconoscerle l'indennità, erogando le prestazioni di legge previste dall'Art. 85 del Dpr 1124/65. Hanno difeso la vedova Soggiu gli avvocati Luigi Michele Mariani e Silvia Tognolina per conto della Fiom-Cgil Lombardia che si è fatta carico delle spese legali.

In passato si è occupato della vicenda anche l'on. Giacomo Stucchi della Lega Nord, che - dopo aver appreso la notizia dai media locali - aveva dichiarato di aver risolto la questione mettendosi in contatto personalmente con il Presidente dell'Inail, Marco Sartori.

Così scriveva nel suo comunicato: «Sono soddisfatto di aver contribuito in tempi rapidi, grazie alla collaborazione del Presidente Sartori, a risolvere questo caso in modo positivo e spero che l'indennizzo che verrà erogato - concludeva Stucchi - alla famiglia Soggiu sia di sollievo nell'affrontare le conseguenze della tragedia subita».

Da allora sono passati due anni e senza l'intervento del sindacato alla vedova e alle due figlie probabilmente sarebbe ancora negato il diritto all'indennizzo. «Il ritardo dell'Inail oltre ad essere ingiusto e ingiustuficato - spiega Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia - ha reso per due anni la vita dei familiari della vittima molto difficile, dato che lo stipendio del lavoratore era l'unico reddito percepito. Ora anche in sede penale, come Fiom-Cgil faremo ogni sforzo per vedere riconosciuto l'infortunio mortale sul lavoro».

Secondo Rota, inoltre, «l'assurda vicenda dimostra con chiarezza come il cantiere del Nuovo ospedale di Bergamo non era e non è un cantiere modello: Assisitamo alla solita situazione lavorativa dove i diritti e la sicurezza dei lavoratori non vengono presi in considerazione».

Fiom Cgil Lombardia

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