Un tavolo di confronto tra le parti
per l'edificio di via Autostrada

Un varco nel muro si è aperto. Il sindaco Franco Tentorio è soddisfatto della riunione avuta nella giornata di giovedì 15 settembre con gli attori del Piano integrato di via Autostrada. La replica dell'immobiliare coinvolta nel progetto.

Un varco nel muro si è aperto. Almeno a parole. Il sindaco di Bergamo Franco Tentorio è soddisfatto della riunione avuta nella giornata di giovedì 15 settembre e richiesta della Sovrintendenza. Attorno a un tavolo tutti gli attori del Piano integrato di via Autostrada e al centro del dibattito la tanto discussa costruzione di 6 piani, per 24 metri di altezza, che sta «oscurando» la vista di Città Alta.

«Comune e Sovrintendenza hanno un peso significativo anche presso l'imprenditore e all'incontro era presente il gruppo dei progettisti - ha spiegato Franco Tentorio -. La richiesta di mettersi attorno a un tavolo per vedere cosa è migliorabile è stata accolta positivamente». Si cerca quindi un rimedio: «Nei limiti del possibile, tenendo presente che l'imprenditore ha tutte le carte in regola per lavorare. Partiamo da una posizione di assoluta forza giuridica dell'imprenditore che però non crediamo abbia piacere a essere considerato il "papà" di una costruzione non amata dalla città. Le pressioni dettate dall'amore di Bergamo fatte da Comune e Sovrintendenza speriamo possano essere accolte almeno in parte dall'imprenditore».

Altro tema poi sul tavolo è la questione «viabilità»: «Che riguarda sia il rondò, con il cantiere in partenza già domani (venerdì, ndr), e il problema dei parcheggi di cui soffre già il quartiere».

Prossimo appuntamento è ora previsto nei prossimi giorni: «Ci sarà anche la Sovrintendenza - continua Tentorio -, e questo dà la giusta pressione. La proprietà sullo skyline non si è ancora espressa, ma è disponibile a sedersi attorno a un tavolo e questo è molto importante. Sia chiaro che una città che si sviluppa e cresce, comporta anche dei problemi di visibilità a Città Alta. E questo "cono" non è tra quelli protetti: io stesso, però, quando mi sono imbattuto la prima volta nella costruzione ne sono rimasto negativamente colpito. È ora necessario trovare il giusto equilibrio tra la necessaria crescita della città e la difesa del suo territorio».

Rimasta in silenzio fino ad ora, giovedì ha fatto ufficialmente sentire la propria voce l'immobiliare Bruman's, titolare dell'iniziativa immobiliare in corso.«Non abbiamo ritenuto opportuno intervenire - scrive - , cercando di cogliere, invece, i diversi segni che ne potevano scaturire. Non per sfuggire al dibattito, ma confortati dal fatto che, nei diversi iter (amministrativo, burocratico, progettuale ecc.) che negli anni hanno accompagnato tutta l'iniziativa, sono state numerosissime e in ogni direzione le occasioni di confronto, pubbliche e anche sulla stampa: con i politici, con gli amministratori, con i tecnici, con il quartiere e i suoi comitati, con i cittadini; nessuno può negare che il progetto sia stato ampiamente discusso e mai — e gli stessi amministratori ce ne danno atto — abbiamo rifiutato disponibilità e attenzione ad ogni richiesta, spesso accettando e condividendo suggerimenti e proposte».

«Con uguale spirito ci siamo presentati all'incontro di oggi con il sindaco, gli assessori di competenza e la Soprintendenza. Uno spirito di condivisione di intenti che, nel rispetto delle regole da parte di tutti, come è sempre avvenuto, e nel pieno diritto di ciò che fin qui è stato realizzato, vuole ancora una volta capire e ascoltare le nuove e diverse sensibilità negli ultimi giorni manifestate».

«L'incontro ha messo in evidenza contributi sereni, disponibilità e preziose risorse, non ultima quella della Soprintendenza, che ha riconosciuto il valore dei progettisti, la loro coerente attenzione alla città e alle sue istanze; come pure ha riconosciuto il valore di un progetto dalle diverse valenze: sociali, economiche e di qualificazione urbana. Il risultato è stato quello della convocazione di un tavolo tecnico, cui parteciperanno progettisti e Soprintendenza, che valuterà come e dove intervenire con migliorie, laddove possibili, su ciò che è costruito e su ciò che ancora deve essere costruito».

«Il punto principale che ispirerà il tavolo di lavoro, come sottolineato da tutte le parti oggi presenti, è il bene della città, nel rispetto delle opinioni di tutti e anche dei diritti di chi finora ha operato nella piena trasparenza. Confidiamo dunque che il suo giornale vorrà contribuire a questo clima di collaborazione, riconoscendo i buoni diritti di chi finora ha lavorato investendo risorse e si è reso disponibile ad investire ulteriori, come richiesto, anche a favore delle istanze cittadine e di quartiere».

«A questo proposito - conclude l'Immobiliare Bruman's -, ci preme sottolineare che ribattezzare “ecomostro” un' opera che non ne ha certo le caratteristiche, non significa esprimere un'opinione, ma condannare aprioristicamente il lavoro di un progettista di indubbio valore, di commissioni pubbliche composte da illustri tecnici, le valutazioni di professionisti di provata competenza e, inoltre, quantomeno sottovalutare il parere dei cittadini che la pensano diversamente. Insistere con una definizione denigratoria, pur di sicuro impatto, non fa altro che inasprire i toni senza portare alcun giovamento concreto. E' il nostro l'invito a una riflessione, perché per tutelare i nostri diritti preferiremmo rivolgerci non a un tribunale, ma al semplice buon senso».

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