L’ultimo saluto a mons. Pizzigalli «generoso testimone della carità»

Si sono svolti oggi nella chiesa del Patronato San Vincenzo, i funerali di monsignor Giovan Maria Pizzigalli. La celebrazione funebre è stata presieduta dal vescovo Roberto Amadei che ha ricordato la figura di mons. Pizzigalli, scomparso marted’ mattina, all’età di 91 anni «generoso testimone della carità, che ha servito la Chiesa attraverso i poveri e gli ultimi».La chiesa del Patronato era stracolma di persone, allievi ed ex allievi dell’opera fondata da don Bepo Vavassori sono accorsi a dare l’ultimo saluto a questo sacerdote che nella memoria di molti rimane «Il monte bianco».

«Lo chiamavamo così - ha ricordato don Giuseppe Bracchi, superiore del Patronato San Vincenzo - per la sua statura e per i capelli bianchi che spuntavano sempre in qualsiasi gruppo di persone. Ma don Pizzigalli era un prete che produceva gioia. La sua carità usciva dalla sua fede, aveva un’essenzialità e una chiarezza che lo contraddistinguevano. Lo voglio ricordare mentre celebra le confessioni, quante pene ha saputo alleviare con quel sacramento, ma non dimenticherò mai la sua voglia di aiutare coloro che sono chiamati gli ultimi in questa società».

Quante persone sono state strappate dai letti dell’ospedale psichiatrico da mons. Pizzigalli, per poi avere una vita diversa, un lavoro e una casa. È stato un prete acuto, lungimirante, immerso nella fede in Dio perché ha saputo leggere e rileggere il grande libro che è l’uomo. Il sacerdote, che scorrazzava in bicicletta per la città alla ricerca dei poveri ha saputo anche affrontare l’ultima parentesi della sua vita, nella malattia, con dignità.

(23/03/2005)

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