Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 03 Novembre 2011
Scrivono i genitori di Stefano:
«Dalla scuola grande umanità»
Nel dolore per la morte dell'unico figlio, la famiglia di Stefano Marini – il 14enne studente dell'Istituto Locatelli sentitosi male a scuola e morto giorni dopo ai Riuniti – ringrazia e incoraggia preside, insegnanti, compagni e amici del giovane.
Nel dolore per la morte dell'unico figlio, la famiglia di Stefano Marini – il 14enne studente dell'Istituto Locatelli sentitosi male a scuola e morto giorni dopo ai Riuniti – ringrazia e incoraggia preside, insegnanti, compagni e amici del giovane.
«La vostra presenza e il vostro calore – così la lettera – sono stati per noi di estremo conforto. I pensieri con cui lo avete ricordato rimarranno custoditi per sempre dentro di noi, come non potremo dimenticare il coraggio che li ha accompagnati e le lacrime che li hanno bagnati».
Il 14enne, «il nostro eroe», come lo chiama la famiglia, viveva a Rovato con i genitori. È stato colpito da un'aritmia maligna l'11 ottobre durante l'ora di ginnastica. Ricoverato ai Riuniti, dopo i primi i primi segni di miglioramento è spirato il 25 ottobre. Vicino ai genitori, oltre ai parenti e gli amici, ci sono sempre stati il preside dell'Istituto tecnico aeronautico Giuseppe Di Giminiani, i docenti e i compagni di scuola. La famiglia ha ringraziato il preside per aver dimostrato «anche la forza di un padre, un esempio di umanità per i suoi allievi».
Per gli amici di Stefano, parole piene d'affetto e incoraggiamento: «Speriamo vivamente che tutti voi, che vi aprite a una vita nuova, sappiate con questa triste esperienza scoprire una nuova sensibilità, che non eravate consapevoli di avere. E ciò che prima poteva spaventarvi ora non accadrà più. Le prove che la vita vi metterà davanti diventeranno più dolci e più comprensibili». È un augurio sincero quello che la famiglia di Stefano rivolge ai suoi amici: «Il desiderio che per tutti voi la più grande soddisfazione sia il piacere impagabile di godere sempre di ogni risultato dei vostri sforzi e degli impegni quotidiani. Sappiate apprezzare le piccole cose e ricordate sempre che l'amore non è mai superfluo e inutile, ma germoglia quando vuole lui e non sempre coincide con il luogo e il tempo che noi vorremmo».
E a chi piange per la scomparsa di Stefano la famiglia ricorda: «La sua voce, il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso continueranno a essere con noi in ogni gesto quotidiano». E ancora: «Il nostro dolore lo farebbe soffrire, fate sorridere il vostro cuore, e lui riuscirà a far affiorare quello che è di più luminoso in noi, a incrinare le barriere costruite da questo atroce dolore».
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