Chiusura a Nese, la protesta:
«Qui non c'è posta per noi»

Una grande busta all'ufficio postale di Nese è stata affissa sulle vetrine del nuovo Punto Imprese di Poste italiane in piazza Berizzi a Nese. «Non c'è posta per noi» è la scritta che esprime tutto il disagio dei circa seimila cittadini.

Una grande busta inviata dagli ex-utenti dell'ufficio postale di Nese è stata affissa sulle vetrine del nuovo Punto Imprese di Poste italiane in piazza Berizzi a Nese. «Non c'è posta per noi» è la scritta che esprime tutto il disagio dei circa seimila cittadini di Nese, Burro, Olera, Monte di Nese per la chiusura improvvisa dell'ufficio avvenuta il 24 giugno scorso.

Da allora è iniziata una raccolta spontanea di firme diventate in breve oltre un migliaio.  Così sabato mattina erano oltre un centinaio le persone che si sono ritrovate davanti alle poste di Nese per partecipare al presidio promosso da Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra ecologia libertà, Collettivo politico sinistra e dal gruppo consiliare «Gente in Comune».

Tutti ignari del fatto che per Poste Italiane l'ufficio a Nese non è ritenuto necessario. Il sindaco Roberto Anelli, che non era in piazza: «Due giorni fa abbiamo ricevuto per conoscenza la risposta che la direzione di Bergamo di Poste italiane ha inviato al Prefetto, da noi sollecitato ad intervenire sulla questione. In sostanza Poste italiane spiega che ritiene l'ufficio di via Roma in grado di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini di Alzano e il nuovo ufficio di Nese un buon servizio per le imprese».

Il sindaco dichiara di non accontentarsi di «una risposta così banale» che per altro «contraddice tutte le rassicurazioni verbali fatte dalla stessa direzione». La protesta è destinata ad andare avanti.

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