Lunedì i funerali del neonato
Le parole dei genitori cinesi

Lunedì la piccola bara scura sarà portata al cimitero monumentale di Bergamo, dove alle 15 si svolgerà il rito dell'inumazione, nel campo comune riservato ai bambini. Si chiuderà così l'esistenza terrena del piccolo Xinkai Xu, morto ai Riuniti.

Lunedì nel primo pomeriggio la piccola bara scura sarà portata al cimitero monumentale di Bergamo, dove alle 15 si svolgerà il rito dell'inumazione, nel campo comune riservato ai bambini. Si chiuderà così l'esistenza terrena del piccolo Xinkai Xu, il bimbo nato all'ospedale di Treviglio e morto dopo 7 giorni ai Riuniti di Bergamo, dove era stato trasferito in condizioni già gravissime.

Solo l'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica potrà, forse, chiarire le cause della sua morte e spiegare, in particolare, il mistero della milza trovata rotta. Il pm Lucia Trigilio ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e 51 persone sono state raggiunte da un avviso di garanzia, fra medici e infermieri di entrambi gli ospedali, che hanno prestato a vario titolo assistenza sanitaria al piccolo. Solo i risultati dell'autopsia, che non arriveranno prima di un paio di mesi, potranno fornire al pm elementi per ravvisare o escludere presunte responsabilità.

Min e Chunxiang, i giovani genitori del bimbo, non parlano una parola d'italiano, ma non c'è bisogno di un traduttore per interpretare le loro lacrime. Abitano in una piccola casa nella zona Nord di Romano, in via Cappuccini, dallo scorso mese di marzo. E come quasi tutti gli immigrati della loro nazionalità, lavorano alla macchina per cucire, per mantenere se stessi e i loro due figli, un bambino di 4 anni e una bimba di 3.

Casa loro sorge accanto al capannone dove lavorano: qui si producono jeans e l'area è stata presa in affitto dal cugino, l'unico della famiglia che si sa esprimere in italiano. È lui che traduce, pur con un po' di difficoltà, le parole dei genitori. «Siamo stati all'ospedale per sapere cosa dovevamo fare per riavere il nostro piccolo Xinkai - raccontano -, siamo tanto confusi e ci manca la forza per esprimere i nostri sentimenti in questi momenti di disperazione, ma dovete capirci. Tutto era pronto per lui...».

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