Locatelli, continua l'inchiesta
Si valutano le istanze dei legali

Prosegue l'inchiesta che ha travolto i vertici della Locatelli di Grumello. Da un lato il filone relativo al presunto traffico illecito di rifiuti, dall'altro quello della presunta corruzione. Il gip deve decidere in merito all'istanza di revoca dei domiciliari.

Prosegue su due binari l'inchiesta che ha travolto i vertici della Locatelli di Grumello del Monte e che ha fatto tremare il Pirellone con l'arresto del vice presidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani. Da un lato il filone relativo al presunto traffico illecito di rifiuti, su cui indaga l'antimafia di Brescia. Con questa ipotesi sono finiti in carcere l'imprenditore Pierluca Locatelli e il consulente ambientale Andrea David Oldrati, titolare di Terraverde Srl, mentre il gip ha disposto i domiciliari per Walter Rocca, responsabile dell'impianto di trattamento dei rifiuti di Calcinate (Biancinella), Bartolomeo Beniamino Gregori, responsabile della logistica per il gruppo Locatelli, Egidio Grechi, consulente ambientale dell'impresa di Grumello, Giovanni Battista Pagani, braccio destro di Locatelli, Giorgio Oprandi, consulente ambientale di Terraverde Srl.

I cinque sono già stati interrogati dal gip e, tramite i loro legali, hanno presentato istanza di revoca dei domiciliari (il giudice deciderà lunedì). Intanto i pm hanno chiesto l'incidente probatorio per stabilire l'effettiva composizione del materiale scaricato dalla Locatelli nel fondo stradale della Brebemi: rifiuti non trattati (secondo l'accusa), materie prime secondarie secondo i difensori.

L'altro filone è quello della presunta corruzione, passato per competenza sulla scrivania del pm milanese Alfredo Robledo. Questo il reato di cui sono accusati Pierluca Locatelli, la moglie Orietta Rocca (ai domiciliari), Franco Nicoli Cristiani e il funzionario Arpa, Giuseppe Rotondaro (in carcere). Nicoli Cristiani avrebbe intascato una mazzetta da 100 mila euro, Rotondaro una da 10 mila: per i pm Locatelli e la moglie volevano così sveltire l'iter autorizzativo per la discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona). Non è escluso che ciascuno dei due filoni d'indagine riservi ulteriori sviluppi: il lavoro degli inquirenti, infatti, prosegue. La lente sarebbe puntata sul capitolo degli appalti: la Brebemi, come detto, ma anche la Tav Brescia-Treviglio.

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