Sanità lombarda al top
Il 10% dei ricoverati da altre regioni

La Lombardia si conferma al primo posto in Italia, con la più alta capacità attrattiva ospedaliera in Italia per pazienti provenienti da altre regioni, e, con il saldo tra pazienti in ingresso e in uscita, anche quella con maggiore capacità di «fidelizzazione»

La Lombardia si conferma al primo posto in Italia, con la più alta capacità attrattiva ospedaliera in Italia per pazienti provenienti da altre regioni, e, con il saldo tra pazienti in ingresso e in uscita, anche quella con maggiore capacità di «fidelizzazione». Non solo: nel sistema sanitario regionale lombardo si attesta in positivo la presenza dell'ospedalità privata di qualità che aiuta la competitività dei singoli sistemi regionali. È quanto emerge dal 9° Rapporto annuale sul sistema sanitario della Lombardia, che, giunto alla 9ª edizione, è stato presentato a Milano da Gabriele Pelissero presidente di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) Lombardia.

I dati sull'attrattività sanitaria confermano il primato lombardo, il cui saldo tra ingressi e uscite è stato nel 2009 di oltre 72.000 unità, cifra superiore di circa il 40% rispetto alla seconda regione, l'Emilia Romagna. In Lombardia la percentuale di ricoveri di pazienti provenienti da fuori regione (ordinari per acuti e riabilitazione) è costante intorno al 10% sul totale dei ricoveri. Anche sulla mobilità passiva (numero dei pazienti che escono da una regione per ricorrere ad altri sistemi sanitari) la Lombardia si conferma la migliore, con il dato più basso in assoluto, pari al 4,1%, a fronte di una media nazionale del 13% con picchi che superano il 30% (Basilicata e Valle d'Aosta).

Non solo, il 9° Rapporto Aiop illustra che l'attrattività nel 2010 e l'afflusso di pazienti rimane costante rispetto al 2009, con un segnale di ripresa verso gli ospedali di diritto privato: su 127.228 pazienti da altre regioni, ricoverati in degenza ordinaria, 66.549 si sono rivolti a questi ultimi. L'afflusso di pazienti da altre regioni, nel 2010, ha portato nelle casse della Lombardia circa 770 milioni di euro, mentre il valore economico del saldo della mobilità, intesa come differenza tra mobilità attiva e mobilità passiva, è di circa 440 milioni.

«La capacità di attrarre pazienti da altre regioni – ha spiegato il presidente della Lombardia Roberto Formigoni – e di trattenere i suoi può essere assunta come misura obiettiva della qualità di ogni sistema sanitario regionale. Se questo dato viene appaiato alla capacità di mantenere i conti in equilibrio, si ottiene un indicatore di performance molto affidabile. Nella manovra dello scorso luglio la Regione si è vista costretta a tagliare gli extra-rimborsi per i pazienti provenienti da fuori regione, uniformandoli alle tariffe nazionali». Questo ha creato «comprensibili difficoltà agli erogatori, pubblici e privati», ulteriormente sotto pressione in questo contesto di crisi. «Ma la Regione – ha aggiunto Formigoni – è determinata a risolvere questa criticità intervenendo nella richiesta di specifiche integrazioni del Tuc (tariffa unica convenzionale) nazionale relativamente alle categorie attualmente più penalizzate, ovvero la protesica ortopedica e quella valvolare cardiaca. Ci stiamo impegnando affinché la conferenza Stato Regioni adotti questi provvedimenti entro i primi mesi del 2012».

E il presidente Aiop Lombardia Gabriele Pelissero ha aggiunto: «Nessuna regione e nessun ospedale pubblico o privato vuole arricchirsi con l'attrattività regionale, ma è giusto che una regione virtuosa riceva più fondi e li investa in una rete ospedaliera di eccellenza che cura tutti gli italiani. In un contesto di oggettiva difficoltà, va ricordato che in Italia dove la spesa per la sanità pubblica rappresenta il 7,2% del Pil, una delle spese più basse nell'Europa dei 15, la Lombardia mantiene il più vasto ed attrattivo sistema sanitario regionale, con il 5,4% del proprio Pil».

Carmen Tancredi

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