Tagli agli stipendi dei parlamentari
21 Comuni mettono la firma

«Nun te regghe più» è il titolo di una nota canzone di Rino Gaetano. Da settembre scorso è anche il nome di una proposta di legge di iniziativa popolare proposta da un gruppo di cittadini per ridurre gli stipendi dei parlamentari.

«Nun te regghe più» è il titolo di una nota canzone di Rino Gaetano e la classica risposta che si dà a chi continua a infastidirci e di cui vorremmo liberarci. Dal settembre scorso è però anche il nome di una proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Corte di Cassazione e proposta da un gruppo di cittadini. L'obiettivo? Ridurre gli stipendi dei parlamentari e di tutti i dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo e adeguarli alla media degli stipendi europei. E se vi capita di imbattervi nella proposta mentre navigate su Internet o su qualche social network, non pensate sia la solita «bufala» o catena di Sant'Antonio che non porta a nulla, è un'iniziativa seria, pubblicata anche dalla Gazzetta ufficiale.

A Brembilla e in un'altra ventina di Comuni bergamaschi potreste pure trovarla pubblicizzata sui cartelloni luminosi. Si tratta di Arcene, Azzano San Paolo, Azzone, Calusco, Caravaggio, Castione della Presolana, Casnigo, Colere, Gorle, Grumello del Monte, Lurano, Pedrengo, Pontirolo, Rovetta, Sarnico, Solza, Treviglio, Verdello, Verdellino e Vilminore. L'iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, sulla Gazzetta ufficiale numero 227 del 29 settembre 2011 e, da quel giorno, è iniziata la raccolta di firme che si concluderà entro metà del prossimo marzo.

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