Bergamo, Rc auto più cara del 3,5%
Servirà per il tram e sistemare le strade

Un ritocco all'insù del 3,5%, che corrisponderebbe, per una vettura di medie dimensioni, a una spesa di circa dieci euro annui in più. Scatta dal 1° febbraio, e poi via via con i rinnovi, l'aumento dell'imposta sull'Rc auto deciso dalla Provincia.

Un ritocco all'insù del 3,5%, che corrisponderebbe, per una vettura di medie dimensioni, a una spesa di circa dieci euro annui in più. Scatta dal 1° febbraio, e poi via via con i rinnovi, l'aumento dell'imposta sull'Rc auto deciso dalla Provincia con una delibera approvata a novembre: il balzello passerà dall'attuale 12,5 al 16%.

Certamente non una notizia esaltante, in questi tempi di cinghie sempre più tirate per le famiglie. E infatti a motivare la misura è intervenuto il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, in persona, spiegano che l'aumento «era necessario, ed è legato a doppio filo al funzionamento della tranvia delle valli».

Le risorse in più messe in campo dagli automobilisti, sostengono infatti da via Tasso, serviranno in primis a continuare a garantire - a fronte dei pesanti tagli agli enti locali - il funzionamento della tranvia delle valli, e poi potranno essere impiegati anche per «sistemare le strade in modo più decoroso: abbiamo una rete di 1.500 chilometri, per cui le manutenzioni rappresentano un costo importante».

Un passo indietro: già dallo scorso anno, nell'ambito delle normative sul federalismo fiscale, le Province hanno ottenuto la possibilità di applicare l'aumento (oppure la diminuzione...) fino al 3,5% dell'aliquota sull'imposta per l'Rc Auto, che poteva dunque spostarsi di alcuni punti rispetto al 12,5% a cui era fissata. Molte Province hanno provveduto da subito.

«Noi no - puntualizza Pirovano -: abbiamo raschiato il fondo del barile, senza introdurre aumenti. Anche perché queste possibilità messe in campo con il federalismo fiscale dovevano andare di pari passo con una diminuzione della tassazione a livello nazionale. E invece...».

Quella di rivedere l'imposta, in base al federalismo fiscale, è una facoltà che è stata offerta alle Province lo scorso anno e che quasi tutte hanno colto. Non la Provincia di Bergamo che, per un anno ha lasciato l'imposta invariata.

«Ora però- spiega il ancora il Presidente - di fronte alla frenata della Regione e alle gravi difficoltà economiche denunciate dal Comune di Bergamo, non abbiamo scelta, se vogliamo continuare a garantire il servizio offerto da Teb ci vediamo costretti a mettere mano all'Rc auto. Diversamente, per andare avanti avremmo dovuto aumentare i biglietti del 200%, una cifra troppo alta, che avrebbe prodotto un calo dell'utenza per un servizio pubblico che, invece, è usatissimoe quindi nuovi costi per la collettività". L'aumento che entrerà in vigore da febbraio è pari al 3,5 % e porterà a un esborso pari a 10 euro all'anno per auto circolante in bergamasca. Il gettito proveniente dall'aumento, oltre che al tram delle Valli, verrà in parte destinato anche alla sistemazione delle strade provinciali, 1.500 chilometri di rete per cui le manutenzioni rappresentano un costo gravoso. Sempre riferendosi ai tagli che pesano sull'amministrazione locale, il Presidente ha anche annunciato che "se non cambia qualcosa possiamo scordarci di poter realizzare la seconda linea del Tram, quella per la valle Brembana».

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