Cattolici democratici di nuovo in campo
Un «manifesto» e una serie di incontri

Un percorso di riflessione e di formazione per riscoprire le radici del cattolicesimo democratico: questo l'obiettivo del corso organizzato da un gruppo di cattolici democratici e da tre parroci della città che prende il via il 12 marzo a Redona.

Un percorso di riflessione e di formazione per riscoprire le radici del cattolicesimo democratico: questo l'obiettivo del corso organizzato da un gruppo di cattolici democratici e da tre parroci della città che prende il via il 12 marzo a Redona.

I promotori dell'iniziativa sono Ivo Lizzola (preside della facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Bergamo), Luigi Franco Pizzolato (docente di letteratura cristiana antica all'Università Cattolica di Milano), Daniele Rocchetti (Acli), don Sergio Colombo di Redona, don Massimo Maffioletti di Longuelo, don Patrizio Moioli del Villaggio degli Sposi.

L'iniziativa è accompagnata dal manifesto «Per ritornare a pensare politicamente - La lezione dei cattolici democratici» promosso dagli organizzatori del corso e sottoscritto da esponenti del mondo della cultura, della politica e dell'associazionismo bergamasco: tra questi Mirosa Servidati, Roberto Alfieri, Filippo Pizzolato, Giovanni Frigeni, Paolo Tiraboschi, Alessandro Giussani, Stefano Tomelleri, Rosa Gelsomino, Giorgio Lanzi, Giovanni Colombi, Giulio Caio, Mario Ghidoni, Paola Magni, Lucia Galimberti.

«Nel panorama politico attuale - si legge nel manifesto dell'iniziativa - disagio e speranze attraversano il mondo cattolico italiano: disagio per una carenza di una rappresentatività ufficiale e speranze per una, perfino enfatizzata, presenza di tanti singoli suoi rappresentanti nel nuovo Governo. Con il desiderio di una più visibile presenza si accendono così in taluni, in maniera più passionale che critica, la nostalgia e la voglia di un protagonismo cattolico che diventi un «partito dei cattolici». Su queste attese è bene realisticamente riflettere facendo presente che oggi, a differenza che nel 1948, non esiste più il collante di un pericolo immediatamente percepito come sistemico (il timore della perdita della libertà, civile e religiosa, ad opera del comunismo); che, a causa della secolarizzazione, si è ridotta la capacità della Chiesa gerarchica di orientare in senso unitario il voto della cattolicità italiana, essendo maturata nei Cattolici l'idea di una possibile pluralità di militanze politiche».

Nei pdf allegati il manifesto dell'iniziativa e il programma

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