«Salviamo i nostri marò»
A Bergamo il Pdl si mobilita

Anche a Bergamo il Pdl si mobilità per i due marò italiani trattenuti dalle autorità indiane. I gruppi consiliari di via Tasso e Palafrizzoni hanno presentato due mozioni per invitare a esporre le foto dei soldati con la scritta «Salviamo i nostri marò».

Anche a Bergamo il Pdl si mobilità per i due marò italiani trattenuti dalle autorità dello stato indiano del Kerala. I gruppi consiliari di via Tasso e Palafrizzoni hanno presentato due mozioni gemelle per invitare le rispettive amministrazioni a esporre sulla facciata della sede della Provincia e del Comune di Bergamo le due foto dei soldati con la scritta «Salviamo i nostri marò».

«Siamo consapevoli del fatto che con questa iniziativa non cambierà la situazione – spiegano il consigliere provinciale Matteo Oriani e il consigliere comunale Carlo Di Gregorio, promotori dell'iniziativa –. Tuttavia, ci sembra indispensabile far sentire la vicinanza dei bergamaschi ai due militari attualmente prigionieri in uno stato estero, sia il sostegno all'azione del Governo Italiano che in queste ore si sta adoperando per farli liberare. Ci auguriamo che il Ministro Terzi, che è bergamasco, tragga ancora più forza dal supporto morale che gli viene dalla sua terra».

«Per quanto non possiamo attenderci un risultato tangibile, non si deve credere che questo sia un gesto di maniera – afferma Oriani – Si tratta di un atto simbolico, importante per fare chiarezza e mettere un punto fermo. Come al solito, purtroppo, sono già apparse scritte vergognose, come quella di chi si è augurato che i due marò tornassero presso in Italia avvolti nel Tricolore. Grazie a Dio non è successo a Bergamo, ma ritengo sia essenziale che la nostra comunità riconosca e dica a chiare lettere che i marò del San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due militari italiani arrestati mentre compivano correttamente il loro dovere sulla base di una legge nell'ambito di un'intesa internazionale».

«Per questo, non posso che augurarmi che la mozione sia fatta propria da tutti i partiti e trovi seguito negli altri comuni della bergamasca», dichiara in conclusione Oriani.

«Esporre sulla facciata di Palazzo Frizzoni uno striscione con i volti dei due soldati e la scritta “Salviamoli”, come accaduto a Roma, vuole essere un segno di vicinanza politica ai due nostri connazionali, tanto più che Bergamo è la città del nostro Ministro degli Esteri – dichiara Di Gregorio – Spero, dunque, che se gli capitasse nei prossimi giorni di venire a Bergamo, possa già scorgere lo striscione sulla facciata della casa comunale. Auspico che la mozione venga approvata, magari all'unanimità, e che le opposizioni non si comportino come a Milano, dove il Centrosinistra ha rifiutato la discussione con urgenza di una proposta simile».

Sull'iniziativa interviene anche l'assessore all'Istruzione, Sport e Politiche giovanili del Comune di Bergamo, Danilo Minuti: «Si tratta di un atto importante – afferma – In questi giorni fra gli italiani detenuti fuori dal Paese non ci sono solo i due marò, ma anche la cooperante Rossella Urru, ancora nelle mani dei suoi rapitori nel sud dell'Algeria, paese dove è trattenuta pure dal febbraio 2011 la turista fiorentina Maria Sandra Mariani. Ci sono poi il cooperante siciliano Giovanni Lo Porto, nelle mani dei talebani in Pakistan, e i sei italiani della nave “Enrico Ievoli”, sequestrata al largo delle coste dell'Oman e ora alla fonda sulle coste somale. Il Governo italiano deve fare di più per i nostri connazionali, soprattutto dopo quanto accaduto a Franco Lamolinara, morto in Nigeria durante un blitz britannico del quale il nostro Paese non è stato informato se non a cose fatte. E sappiamo bene con quale esito».

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