Abusi sessuali su un viado
Agente del carcere a giudizio

Un agente della polizia penitenziaria è stato rinviato a giudizio venerdì 16 marzo dal gup Raffaella Mascarino per violenza sessuale. Si tratta di un assistente capo di 52 anni che ora, dietro sua richiesta, è stato trasferito a Brescia.

Un agente della polizia penitenziaria è stato rinviato a giudizio venerdì 16 marzo dal gup Raffaella Mascarino per violenza sessuale. Si tratta di un assistente capo di 52 anni che ora, dietro sua richiesta, è stato trasferito a Brescia.

Secondo le contestazioni, l'uomo avrebbe costretto a due rapporti orali un viado brasiliano di 32 anni, all'epoca detenuto in via Gleno. I fatti, stando alle accuse, sarebbero accaduti nell'ottobre 2010 nella cella del sudamericano.

Per il pm Carmen Pugliese, l'agente in due occasioni avrebbe invitato il compagno di cella del viado ad allontanarsi e poi avrebbe costretto il brasiliano a praticare sesso orale. Secondo le imputazioni, più volte avrebbe anche toccato seno e sedere al sudamericano nella zona delle docce.

L'assistente capo è sempre rimasto indagato a piede libero e si dichiara completamente estraneo ai fatti. Per questo motivo il difensore, l'avvocato Roberto Giannì, aveva invocato il non luogo a procedere. Il gup Mascarino ha però accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm Pugliese. Il 26 settembre il via al processo.

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