Dalmine, sconti sui servizi
Il 35% di richieste irregolari

Un campione di domande per accedere ai servizi sociali del Comune nella maglia dei controlli. E un risultato che il sindaco di Dalmine definisce «preoccupante»: il 35% delle dichiarazioni sostitutive uniche presentate per i servizi socio-assistenziali è risultato irregolare.

Un campione di domande per accedere ai servizi sociali del Comune nella maglia dei controlli. E un risultato che il sindaco di Dalmine Claudia Terzi non esita a definire «preoccupante»: il 35% delle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) presentate nel 2011 per accedere a contributi o determinare l'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per i servizi socio-assistenziali è risultato irregolare.

In pratica una dichiarazione su tre, di quelle messe sotto la lente, presentava omissioni o irregolarità ovvero la non veridicità dei dati su reddito o patrimonio posseduto. Stiamo parlando di un campione, non enorme (il 10%, 30 su 300 domande di accesso ai servizi comunali), ma indicativo.

«Non potevamo prendere in esame tutte le domande - rileva il sindaco -. Ma ci siamo detti: iniziamo a controllare, se uno mi dichiara non possiedo nulla, non lo prendo più ad occhi chiusi come in passato. Ma verifico, faccio controlli incrociati con i registri anagrafici, l'Agenzia del territorio, l'Agenzia delle entrate se quanto dichiarato corrisponde al vero».

E le sorprese non sono mancate: su 30, dieci dichiarazioni sono risultate non in regola, con omissioni o falsità. «Un dato preoccupante se si considera che vengono inoltrate a un ufficio la cui mission è il supporto e il sostegno delle persone in situazione di difficoltà e fragilità, e non dei più furbi», ribadisce Terzi.

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