Abusi, parla l'avvocato del bimbo:
gravità inaudita, serve giustizia

«Avvocato, faccia giustizia». Sarà difficile, anche per un avvocato esperto come Stefania Botti, dimenticare queste parole, sussuratele da un papà e da una mamma travolti da una vicenda di quelle che non si vorrebbe mai raccontare.

«Avvocato, faccia giustizia». Sarà difficile, anche per un avvocato esperto come Stefania Botti, dimenticare queste parole, sussuratele da un papà e da una mamma travolti da una vicenda di quelle che non si vorrebbe mai raccontare.

Un papà e una mamma che chiedono giustizia per un loro bambino, vittima di abusi sessuali. L'accusato è un adulto di quelli di cui ci si sarebbe dovuti poter fidare, il maestro di scuola, «una persona davvero al di sopra di ogni sospetto», dice Botti.

La vicenda è quella di Palosco, col maestro arrestato dai carabinieri in flagranza di reato, ora in carcere, custodia confermata dal gip Ezia Maccora per i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori, oltre che per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove.

Stefania Botti è l'avvocato della famiglia e del bambino nel procedimento penale, persone offese dal reato, e come parte civile. «Sono arrivati a me - spiega l'avvocato - perché sono cresciuta a Palosco e ben conosciuta come avvocato che si occupa anche di vicende relative ai minori. La famiglia ha fatto una scelta ponderata, si è informata».

«In tutta la vicenda, di una gravità inaudita, ha mantenuto un atteggiamento equilibrato e di grande fiducia nelle istituzioni, mostrando un senso della legalità davvero esemplare. E possiamo solo immaginare quanta sofferenza e quanta angoscia sia stata di casa in questa famiglia, alle prese con il più terribile degli incubi».

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