Famiglie, indagine a Bergamo:
sempre di più, sempre più piccole

Diminuzione delle nascite, aumento delle coppie anziane con figli che «abbandonano» la casa dei genitori sempre più tardi, crisi del matrimonio a favore delle convivenze e la crescita dei nuclei monogenitoriali. La famiglia bergamasca si guarda allo specchio.

Diminuzione delle nascite, aumento delle coppie anziane con figli che «abbandonano» la casa dei genitori sempre più tardi, crisi del matrimonio a favore delle convivenze e la crescita dei nuclei monogenitoriali. La famiglia bergamasca si guarda allo specchio e si vede cambiata.

Dall'indagine socio-demografica di Bruno Vedovati, realizzata per il progetto «Bergamo città della famiglia» presentato a Palazzo Frizzoni dal sindaco Franco Tentorio, si scorgono i cambiamenti.

Dalle 36.800 famiglie del 1968 si è passati agli attuali 58.052 nuclei in un contesto pressoché invariato di crescita demografica. Nell'ultimo anno sono state registrate 1.174 nuove famiglie con un incremento annuo che oscilla tra l'1,6% e il 2%.

Il primato della crescita va al quartiere Monterosso (da 1.841 a 2.718 famiglie) e contemporaneamente crescono Boccaleone, Borgo Palazzo, Campagnola, Carnovali, Celadina, Centro, Colognola, Longuelo, San Paolo, San Tomaso, Valtesse e Villaggio degli Sposi. Decremento, invece, per Città Alta, Colli, Grumello, Loreto, Malpensata, Redona e Santa Caterina con il picco negativo (-21%) concentrato nelle zone di Santa Lucia (da 2.239 a 1.753) e Valverde (da 1.804 a 1.397).

I dati parlano di 26.017 bergamaschi della città che vivono soli così ripartiti: il 19% sono giovani tra i 25 e i 34 anni in maggioranza celibi o nubili, stessa percentuale per la classe media compresa tra i 45 e i 54 anni spesso interessati da rotture della situazione familiare precedente e il 23% sono anziani dai 65 ai 74 anni che nella solitudine vedono peggiorare la loro qualità di vita.

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