Caro carburanti, una petizione
Anche i benzinai orobici in campo

Anche i benzinai bergamaschi aderiscono alla petizione promossa dalla Figisc, lanciata a livello nazionale. Si chiede al governo la riduzione delle imposte sui carburanti e il ripristino del prezzo amministrato degli stessi. L'obiettivo è il milione di firme.

Anche i benzinai bergamaschi aderiscono alla petizione promossa dalla Figisc, la Federazione gestori Impianti di carburanti aderente a Confcommercio, lanciata a livello nazionale in questi giorni.

La Federazione con una raccolta firme, che dovrebbero raggiungere nel giro di qualche mese il milione, intende chiedere al capo del governo la riduzione delle imposte sui carburanti e il ripristino del prezzo amministrato degli stessi.

«In poco più di un anno i prezzi dei carburanti sono aumentati di 25/26 centesimi di euro al litro,  un incremento che non ha eguali in tutta Europa e che è dovuto in particolare all'uso pesantissimo che i governi hanno fatto della leva fiscale su questo bene indispensabile alla mobilità dei cittadini e delle imprese – afferma Giuseppe Milazzo, presidente del Gruppo benzinai di Ascom Bergamo –. In questo modo si è alimentato il peso dell'inflazione, si sono fatti crollare i consumi di più del 10%, si è eroso il reddito delle famiglie, e tutto nel pieno di una durissima fase recessiva dell'economia».

Questi sono i motivi per cui i benzinai bergamaschi hanno deciso di promuovere sul territorio la campagna nazionale, che prenderà il via a partire dai prossimi giorni. Dai benzinai aderenti ad Ascom sarà possibile trovare il testo della petizione e firmala.

Le richieste formulate al capo del governo riguardano:
- la riduzione delle imposte sui prodotti energetici e il ripristino dei livelli di tassazione antecedenti le recenti manovre finanziarie sui conti pubblici;
- il ripristino dei prezzi amministrativi per i carburanti, in quanto, secondo la Federazione, il governo dovrebbe assumere il ruolo di garante sia della trasparenza e della sostenibilità dei prezzi per il consumatore, sia delle condizioni di remunerazione del lavoro delle piccole imprese del settore, duramente penalizzate dalla presente situazione.

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