Sindaci a Roma: 400 i «sì»
all'appello salva-Comuni

L'appello «salva-Comuni» partito da Vertova in direzione Palazzo Chigi coinvolge tutta l'Italia: il documento è stato sottoscritto da oltre 400 sindaci (ben 160 quelli bergamaschi) di ogni regione. La voce dei primi cittadini ora verrà portata a Roma.

L'appello «salva-Comuni» partito da Vertova in direzione Palazzo Chigi coinvolge tutta l'Italia: il documento è stato sottoscritto da oltre 400 sindaci (ben 160 quelli bergamaschi) di ogni regione. La voce dei primi cittadini non resta «sulla carta», ma verrà portata a Roma da una delegazione che incontrerà lunedì 12, al ministero dell'Interno, il sottosegretario Saverio Ruperto.

In prima fila il sindaco di Vertova Riccardo Cagnoni, promotore dell'iniziativa e instancabile nel sollecitare gli uffici romani perché fosse fissata la riunione. L'iniziativa, ricorda Cagnoni, è trasversale, politicamente e territorialmente.

E nel documento non si chiede solo l'annullamento dei provvedimenti come «l'estensione del patto di stabilità a tutti i Comuni» o la soppressione dei più piccoli, ma si propongono progetti concreti per lavorare tutti insieme «alla riforma di due delle maggiori attuali criticità del sistema Italia: evasione fiscale e inefficienza e costi della pubblica amministrazione».

La lettera al presidente Mario Monti, partita dalla Bergamasca, ha accolto prima i sindaci lombardi per poi estendersi a tutta l'Italia. E c'è ancora la possibilità di sottoscrivere il documento sul sito internet www.letteraamonti.org. L'iniziativa, «presentata in provincia di Bergamo il 9 agosto – ricorda Cagnoni – ha riscontrato notevole successo raggiungendo, in modo totalmente trasversale il considerevole numero di 160, che rappresenta il 65% dei sindaci bergamaschi».

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