Elevatore ko, ha il deambulatore
Le poste lasciano fuori il postino

Un dipendente di Poste deve timbrare il cartellino, ma per lui è impossibile accedere agli uffici. Sette scalini per lui sono insormontabili, perché l'elevatore è bloccato. E Carlo Massazza ha la sclerosi laterale progressiva.

Ore 7,45. Un dipendente di Poste italiane raggiunge il centro di smistamento tra via Buttaro e via Galimberti. Alle 8 deve timbrare il cartellino. L'uomo parcheggia l'auto, scende e si dirige verso l'ingresso. Ma per lui è impossibile accedere all'edificio inaugurato da meno di tre anni. Sette scalini per lui sono insormontabili, perché l'elevatore è bloccato. Carlo Massazza, 56 anni, di Monterosso, da otto colpito da sclerosi laterale progressiva, è costretto a muoversi appoggiandosi a un deambulatore. Di ritorno da tre settimane di convalescenza per essersi sottoposto a una cura sperimentale al Centro riabilitativo di Mozzo, si trova davanti all'ostacolo che conosceva già: la pedana mobile per l'accesso ai disabili non solo non funziona, ma non è mai funzionata. E mentre cerca una soluzione per non dover tornare a casa, ironia della sorte, un collega postino si avvicina e gli consegna una raccomandata: la terza multa per aver violato la Ztl di Città Alta, per cui però ha l'autorizzazione all'accesso.

«Sono in Poste italiane dal 1988 – racconta Carlo Massazza – prima a Gorle e ora a Redona. Ringrazio d'avere il mio lavoro, in tanti anni non ho fatto un giorno di malattia. Psicologicamente è importante avere un'attività». Ecco perché a questo impiego non vuole proprio rinunciare anche se le difficoltà già presenti da anni, ora sono vere e proprie barriere poiché i medici gli hanno ordinato di evitare situazioni che lo possano far cadere. L'uomo comincia a camminare appoggiandosi al deambulatore, si dirige all'elevatore e cerca di aprire la porta, ma è chiusa: il montascale è in stato di abbandono. Arriva uno dei responsabili della filiale che mostra le mail con cui sono stati sollecitati gli interventi e comunica che l'impresa addetta alla sistemazione dovrebbe intervenire entro due settimane. Così a Carlo Massazza viene proposto di utilizzare la rampa principale.  «Qualora Carlo dovesse cadere – sottolinea Angela Cominelli, responsabile della sicurezza Rls Cgil – potrebbero esserci delle responsabilità penali per l'accompagnatore».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 6 novembre

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