Caravaggio: uccide un ladro
Scarcerato, ma resta omicidio

Angelo Cerioli, il 50enne di Caravaggio che nella notte fra sabato e domenica ha ucciso un ladro che s'era introdotto nel suo negozio di prodotti agricoli e giardinaggio, è stato rimesso in libertà ed ha potuto tornare a casa. Lo ha deciso il pubblico ministero.

Angelo Cerioli, il 50enne di Caravaggio che nella notte fra sabato e domenica ha ucciso un ladro che s'era introdotto nel suo negozio di prodotti agricoli e giardinaggio, è stato rimesso in libertà ed ha potuto tornare a casa. Lo ha deciso il pubblico ministero. Il 50enne resta comunque indagato per omicidio.

Il magistrato ha preso la decisione dopo aver interrogato a lungo il commerciante per ricostruire con lui le fasi concitate che hanno portato alla tragedia. Poi il pm Gianluigi Dettori - che ha deciso per la scarcerazione senza ulteriori misure - ha valutato che non sussistono pericoli come l'inquinamento delle prove (che sono già state tutte raccolte dai carabinieri), la reiterazione del reato (perché la pistola del 50enne è stata sequestrata) e la fuga (perché era stato lo stesso commerciante a chiamare i soccorsi dopo aver esploso i due colpi).

In giornata, domenica, è stato poi appurato che il furto ai danni dell'attività di Caravaggio è stato effettivamente compiuto: sono infatti sparite tre motoseghe, che hanno preso il volo con il complice del 43enne romeno ucciso. Anche la vittima, quando è stato raggiunto dai proiettili, aveva con sè tre motoseghe che aveva preso all'interno del negozio. La vittima, residente a Milano, è stata riconosciuta attraverso una carta d'identità che aveva in tasca: i militari hanno verificato che aveva già precedenti per furto.

L'omicidio sarebbe anche frutto dell'esasperazione di Angelo Cerioli: negli anni è stato vittima di uno stillicidio di reati ai suoi danni. A partire dal 2004, quando dalla sua proprietà gli avevano porato via l'auto. E ancora un furto in casa e all'interno dell'attività.

Prima dell'assalto della notte scorsa era anche rimasto vittima di una rapina, quando alcuni malviventi gli aveno portato via l'auto. Anche per questo motivo, probabilmente, quando ha sentito forti rumori provenire dal negozio di articoli di giardinaggio di via Mozzanica, che si trova sotto la sua abitazione, ha impugnato la pistola - regolarmente denunciata - e ha fatto fuoco.

Il coprpo del 43enne ucciso si trova nella camera mortuaria degli Ospedali Riuniti di Bergamo: lunedì il pm conferirà l'incarico al medico legale per l'autopsia; poi dovrebbe essere chiesta una perizia balistica ai Ris.

Tutti i dettagli nell'allegato - Leggi di più su L'Eco di Bergamo del 26 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA