Fara Olivana: «Tartassati dai ladri
Da sette anni dormiamo in ditta»

«Ventiquattr'ore al giorno, 365 giorni l'anno, al capannone c'è qualcuno. Ci alterniamo così dal 2005». Quella descritta da Mirko Moroni è l'unica possibilità della sua famiglia per evitare nuovi furti al loro capannone.

«Ventiquattr'ore al giorno, 365 giorni l'anno, feste comprese, al capannone c'è qualcuno. O io, oppure mio fratello, o i nostri genitori. Ci alterniamo così dal 2005». Quella descritta da Mirko Moroni è l'unica possibilità che lui, il fratello, papà Carlo e la madre hanno di evitare nuovi furti al loro capannone, situato nella zona industriale di Fara Olivana con Sola, lungo l'ex statale Padana Superiore.

Qui ha sede la loro ditta, la «E. M. Elettromeccanica». Vi si vendono trapani, martelli pneumatici, laser, carotatrici e vari utensili del settore, tutta merce che fa molta gola ai ladri. Tre sono le spaccate subite dalla famiglia Moroni dal maggio all'agosto di sette anni fa.

A raccontare è Mirko, il maggiore dei due figli. «Abbiamo aperto il capannone nella zona industriale di Fara Olivana con Sola nell'ottobre del 2004. Con l'attività ci siamo gradualmente trasferiti da Fornovo, che è il paese di residenza della mia famiglia. Anche a Fornovo avevamo subito tre furti, di cui uno pesante, ma non eravamo stati tartassati così.

Il primo risale a maggio 2005, seguito dal secondo solo 15 giorni più tardi, quando i malviventi hanno sfondato, ancora a colpi di tombino, l'altra vetrina, completando in pratica l'opera iniziata due settimane prima. Due furti da 18 mila euro ciascuno.

«Da quel momento - prosegue Mirko - io e la mia famiglia abbiamo cominciato a dormire nel capannone, in attesa di installare le inferriate». Queste arrivano, la famiglia torna a dormire a casa, ma «la vigilia di Ferragosto abbiamo subito il terzo furto, una spaccata con un camioncino. A quel punto abbiamo deciso di non abbandonare più il capannone». Una scelta che ha dato i suoi risultati, ma a che prezzo. «È una situazione allucinante».

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