«La caccia può proseguire»
Il Wwf: dal Tar solo un rinvio

Il Tar di Brescia ha rinviato il giudizio sul calendario venatorio permettendo di fatto la prosecuzione della caccia in bergamasca. La Provincia in un comunicato commenta con soddisfazione: sono stati difesi i diritti dei cacciatori. Il Wwf ammonisce: legalità da ripristinare.

Il Tar di Brescia ha rinviato il giudizio sul calendario venatorio permettendo di fatto la prosecuzione della caccia in bergamasca. La Provincia in un comunicato commenta con soddisfazione: sono stati difesi i diritti dei cacciatori.

La decisione era stata auspicata dalla Provincia e dal mondo venatorio: «a tutela - scrivono dall'amministrazione di via Tasso - di quella che riteniamo un'importante tradizione del nostro territorio. La Provincia di Bergamo proseguirà nella sua azione in difesa dei diritti dei cacciatori anche per l'importanza che questi rivestono nella tutela ambientale, nonostante il parere contrario del Wwf».

Il contenzioso
Il contenzioso si era aperto proprio con il Wwf. Il Tar di Brescia il 6 novembre aveva dato ragione al Wwf che aveva presentato ricorso nei confronti di Regione, Provincia di Bergamo e Associazione nazionale arcicaccia. Oggetto della sospensiva l'integrazione delle due giornate di caccia da appostamento fisso e la caccia sulla neve nel territorio delle comunità montane, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale previsto per il 5 dicembre, su una serie di norme della legge regionale sulla caccia in contrasto con quanto stabilito dalle disposizioni nazionali.

Secondo il Wwf la Provincia di Bergamo non si sarebbe curata del parere dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e ha confermato le due mezze giornate integrative di caccia per tutti e due i mesi di ottobre e novembre, sottoponendo la migratoria a uno stress di cinque giorni su cinque di sparo.

La posizione del Wwf
Il Wwf - si legge in un comunicato - «esprime viva soddisfazione per il mantenimento delle misure cautelari già adottate dal Tar Brescia (sospensione caccia sulla neve e giornata di caccia alla migratoria), che resteranno in vigore sino al 16 gennaio 2012, data della prossima udienza».

È dunque un ultimatum quello che l'associazione lancia: se per quella data la Provincia non avrà provveduto al ripristino della legalità venatoria, mettendo mano al calendario e al piano, reintroducendo i 7.000 ettari di territorio protetto che mancano all'appello e riconfigurando le oasi di protezione con dimensioni adeguate (rispettando le due sentenze già emesse dal Tar Brescia), il Wwf «non esiterà a chiedere la nomina di un commissario ad acta, che riscriva le regole della caccia nella bergamasca, sostituendosi alla Provincia inadempiente. La tutela della natura, e il rispetto delle leggi, chiedono di più».

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