Villa d'Almé prepara l'addio a Milo:
un'istituzione e un padre esemplare

Un uomo tutto d'un pezzo, un esemplare padre di famiglia. Francesco Milo era così, un maresciallo come ce n'erano una volta, di quelli che nel corso del tempo diventano vere e proprie istituzioni. I funerali saranno celebrati venerdì 7 alle 15 in parrocchia.

Un uomo tutto d'un pezzo, e anche un padre di famiglia pieno di buon senso. Francesco Milo era così, un maresciallo come ce n'erano una volta, di quelli che nel corso del tempo (e Milo a Villa d'Almè era arrivato 18 anni fa), diventano vere e proprie istituzioni.

Nato 55 anni fa, originario del Salento, era emigrato dapprima in Svizzera con i genitori, e dal 1978 si era dedicato anima e corpo all'Arma dei carabinieri, senza rinunciare però alla dedizione per sua moglie Celina, 53 anni, e per i figli Tamara, 31 anni e Sergio, 34. Aveva davanti a sé ancora gli ultimi anni di carriera. E invece un tumore implacabile lo ha portato via nel giro di poco tempo. Un mal di testa durante l'estate, a ottobre la Tac, l'esito agghiacciante, e martedì sera, accanto ai familiari e agli amici più cari, il decesso.

Nell'abitazione sopra la caserma ieri mattina sono arrivate centinaia di persone. Milo aveva compiuto 55 anni il 27 novembre. Nato a Castrignano del Capo, in Puglia, dopo gli anni in Svizzera e la scuola militare, si trasferì a Bergamo per il suo primo impiego il 4 giugno 1981, come capo equipaggio della radiomobile di Zogno. Il 30 marzo del 1982, invece, il passaggio nelle file della caserma di San Giovanni Bianco, prima in qualità di vicecomandante e poi di comandante. Tra il 1991 e il 1994 di nuovo un ritorno a Zogno, come comandante del nucleo operativo, e infine l'approdo alla caserma di Villa d'Almè, il 27 agosto 1994 come maresciallo, fino ad oggi.

«Di lui ricordiamo molti momenti importanti – raccontano i colleghi – come il periodo della missione in Kosovo (dal 26 ottobre 2007 al 29 aprile 2008), a Pristina, come responsabile Msu nella squadra di composizione italo-francese, che gli valse una medaglia di bronzo da parte del governo transalpino». E ancora gli importanti arresti ai danni dei trafficanti di droga della zona e i maxi sequestri di hashish; oppure lo storico salvataggio di una donna, il 3 novembre 2008, che si era gettata con intenti suicidi nel canale Legler di Paladina.

I funerali saranno celebrati venerdì 7 alle 15 in parrocchia.

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