Pedrengo, entrano in casa per rubare
Scoperti e rincorsi. Uno in manette

Sono entrati nella casa e hanno fatto razzia di monili. A mandare in fumo il loro piano e a far finire in manette uno dei tre ladri sono stati però l'improvviso rientro dei proprietari e la determinazione del loro genero che li ha inseguiti.

Hanno cercato di forzare la serranda del garage e, non riuscendoci, hanno rotto la portafinestra al piano rialzato, facendo razzia di monili: a mandare in fumo il loro piano e a far finire in manette uno dei tre ladri, sabato sera  22 dicembre a Pedrengo, sono stati però l'improvviso rientro dei proprietari e la determinazione del loro genero che li ha inseguiti.

È stato proprio lui a trattenere fino all'arrivo dei carabinieri di Seriate M. L., nomade di 52 anni con precedenti, residente a Palazzolo sull'Oglio, e a permettere il recupero della refurtiva.

L'episodio è avvenuto poco prima delle 18,30 di sabato, quando tre persone (tra cui il nomade) hanno raggiunto a bordo di una Alfa Romeo station wagon via Mayer a Pedrengo. Lì, contando sul fatto di non essere visti, hanno inizialmente cercato di forzare la serranda del garage dell'abitazione al civico 16, senza però riuscire ad entrare; a quel punto hanno cercato un altro modo per introdursi nell'appartamento, e hanno deciso di forzare una porta finestra: dopo averne rotto l'anta in legno, hanno rotto anche il vetro e sono entrati, mettendo tutto a soqquadro.

I tre malviventi erano usciti da pochi attimi con la refurtiva, che il caso ha voluto che rientrassero i proprietari, insieme alla figlia e al genero: vista la casa sottosopra e notati i tre che si stavano allontanando di corsa, proprio il genero si è messo al loro inseguimento, mentre veniva dato l'allarme ai carabinieri. Uno dei tre è subito salito sull'auto e, nella fuga, ha anche urtato con lo specchietto l'inseguitore, che non ha però desistito: ha invece raggiunto il 52enne bloccandolo, mentre gli altri due ladri si dileguavano.

Il 52enne, processato in direttissima, ha ammesso la sua colpa. L'arresto è stato convalidato con la misura cautelare degli arresti domiciliari a Palazzolo, quindi su richiesta del difensore il processo è stato aggiornato al 14 gennaio.

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