Odissea Palermo-Orio, Ryanair:
«Ci siamo scusati coi passeggeri»

«Ryanair si è scusata sinceramente con i passeggeri interessati per il ritardo al proprio volo». Lo dichiara in una nota Robin Kiely, direttore della Comunicazione di Ryanair in merito al volo odissea da Palermo a Orio al Serio dell'11 febbraio.

«Ryanair si è scusata sinceramente con i passeggeri interessati per il ritardo al proprio volo». Lo dichiara in una nota stampa Robin Kiely, direttore della Comunicazione di Ryanair in merito al volo odissea FR 8895 (da Palermo a Orio al Serio) dell'11 febbraio. «Il volo ha subito ritardi dopo che l'aeromobile è arrivato a Palermo cinque ore dopo l'orario previsto a causa di ritardi dovuti al de-icing e alle interruzioni del servizio a causa delle condizioni meteo in Italia - spiega Kiely -. Ai passeggeri sono stati forniti buoni ristoro e voucher per il pernottamento. Il 12 febbraio una spia luminosa nella cabina di guida ha indicato un possibile problema tecnico minore e un aeromobile sostitutivo è stato predisposto da Roma per ridurre al minimo gli ulteriori ritardi, prima di decollare per Milano».

Resta il fatto che i passeggeri sono rimasti in aeroporto fino alle 4 del mattino prima di essere accompagnati in albergo, dopo continue cancellazioni del volo che avrebbe dovuto portarli da Palermo a Orio al Serio. L'ennesima odissea per i passeggeri con il volo che ha avuto ben 23 ore di ritardo.

Tutto è cominciato lunedì sera allo scalo di Punta Raisi: l'aereo sarebbe dovuto partire alle 20,10 e i passeggeri si sono presentati puntualmente due ore prima. «Ma siamo rimasti a terra – racconta Rita di Albino, che è arrivata a Palermo lunedì mattina per lavoro e sarebbe dovuta ripartire la sera stessa –. Prima il volo è stato posticipato alle 0,40, poi all'1,20 e infine alle 3,45. Abbiamo documentato tutto fotografando i tabelloni delle partenze. La situazione si è fatta difficile: c'erano anche famiglie con bambini che dormivano per terra, nessuno ci dava assistenza, impossibile contattare la Ryanair. Abbiamo chiesto informazioni sulle cause dei ritardi e ci hanno risposto che il nostro volo delle 20,10 era stato fatto partire per Treviso. Allora abbiamo aspettato che tornasse indietro, ma quando è arrivato l'equipaggio ci ha spiegato che aveva già effettuato il numero massimo di ore di volo e che non sarebbero potuti ripartire prima delle 17 di martedì. A quel punto eravamo non solo stanchi e delusi, ma davvero infuriati».

Alla fine, verso le 4 di mattina, i passeggeri sono stati portati in albergo. Ryanair non ha una sede in Italia ed è stato impossibile per i passeggeri comunicare con qualcuno. L'odissea è andata avanti martedì: l'aereo sarebbe dovuto partire alle 17 ma per un guasto il volo è stato posticipato alle 19. Finalmente, con quasi un giorno di ritardo, i 150 passeggeri si sono potuti imbarcare e sono arrivati alle 21,50 a Orio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA