«Quelle morti non dovute al fungo»
Filtri dell'aria sostituiti al Papa Giovanni

I quattro decessi nel reparto di Terapia intensiva del nuovo ospedale Papa Giovanni non sono stati provocati dall'aspergillo, il fungo dal quale i pazienti in questione risultavano colonizzati.

I quattro decessi nel reparto di Terapia intensiva del nuovo ospedale Papa Giovanni non sono stati provocati dall'aspergillo, il fungo dal quale i pazienti in questione risultavano colonizzati. Ma la perizia disposta dalla procura sui filtri dell'aria sequestrati dalla Guardia di Finanza nasce zoppa: in gran parte, infatti, i filtri erano già stati sostituiti dall'ospedale. Anche la questione aspergillo è confluita nell'indagine che il pm Giancarlo Mancusi sta conducendo sulla grande opera della Trucca.

Gli inquirenti, tuttavia, sembrano non orientati a ricondurre i decessi alla presenza del fungo: piuttosto, la vicenda aspergillo è finita nell'elenco dei problemi strutturali (infiltrazioni, pavimenti in pendenza, cristalli crepati) su cui i consulenti tecnici del pm sono chiamati a fare luce. Gli inquirenti infatti si fidano degli accertamenti compiuti nell'immediatezza dalla stessa azienda ospedaliera. Il primario di Anestesia e rianimazione 3, Mariano Marchesi, aveva subito escluso l'ipotesi che il fungo potesse aver determinato la morte dei quattro degenti. Il medico è ritenuto credibile perché avrebbe tutto l'interesse, per difendere la propria professionalità, a scaricare la colpa dei decessi su fattori esterni. La curiosità degli inquirenti pare puntare più sul funzionamento dei condotti di areazione. Per questo la Guardia di Finanza, oltre ad acquisire le cartelle cliniche dei pazienti, aveva provveduto a sequestrare - a campione - i filtri dell'impianto, per i quali è stata disposta una consulenza tecnica.

Fra gli stessi inquirenti, però, aleggia un certo pessimismo sul valore di questa perizia: i filtri in questione, infatti, era in buona parte già stati rimpiazzati dall'Azienda ospedaliera. E la questione aspergillo era diventata nota, per la procura, soltanto dopo le notizie comparse sui giornali. Nel frattempo l'ospedale aveva anche compiuto una «conta particellare» negli ambienti, incaricando una società specializzata, che aveva evidenziato la buona qualità dell'aria in base agli standard Iso e ai ricambi d'aria volumi/ora.
V. A.

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