L'omicidio di sabato a Zingonia
Il colpevole si è già costituito

Si è costituito il presunto assassino di Abdelati El Manssouri, marocchino di 26 anni ucciso sabato all'alba fuori da una discoteca di Zingonia di Ciserano. Si tratta di Mouhcine Boudouaia, suo connazionale di 22 anni.

Si è costituito il presunto assassino di Abdelati El Manssouri, marocchino di 26 anni ucciso sabato all'alba fuori da una discoteca di Zingonia di Ciserano. Si tratta di Mouhcine Boudouaia, suo connazionale di 22 anni residente a Ciserano, nel complesso Athena, a poche centinaia di metri dal luogo del delitto.

Ai carabinieri ha spiegato di aver litigato con il ventisettenne per futili motivi e che entrambi erano ubriachi. Al culmine della lite il ventiduenne ha ferito a morte il connazionale, colpendolo con una bottiglia rotta alla gola e recidendogli la carotide: Abdelati El Manssouri ha cominciato a perdere sangue e Mouhcine Boudouaia è scappato, senza rendersi conto del suo gesto.

Già sabato sera si è presentato in caserma dai carabinieri di Treviglio dopo che i militari erano già sulle sue tracce: i carabinieri lo hanno reso noto soltanto nella mattinata di lunedì 11 marzo. L'uomo, incensurato e venditore ambulante, si trova ora in carcere, difeso dall'avvocato di fiducia Michele Coccia, in carcere in attesa dell'interrogatorio del gip Giovanni Petillo, fissato per mercoledì. A mettere i carabinieri di Treviglio sulle tracce dell'assassino sono stati diversi testimoni, amici di El Manssouri, che hanno assistito alla lite, scoppiata per futili motivi fuori dalla discoteca «Ksar Fès» di via Verona verso le 5 del mattino. Le indagini proseguono per identificare altre persone che potrebbero aver partecipato all'aggressione.

«È solo un ragazzino. Non ha mai fatto del male nessuno. Quanto è successo è incredibile». A parlare è Hassam Boudouaia, gemello di Mouchine. Hassam non dice nulla di quanto accaduto lo scorso sabato mattina al di fuori del circolo «Ksar Fès» dove il fratello aveva trascorso la serata: «Io non c'ero, non so cosa dire».

A identificare El Manssouri sono stati i suoi due fratelli, arrivati da Padova e Parma. In queste ore, assistiti da un amico, stanno predisponendo le pratiche per portare la salma in Marocco. L'autopsia è stata fissata dal magistrato Monia Di Marco per mercoledì mattina nella camera mortuaria dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

El Manssouri era arrivato in Italia da una decina di giorni ed era ospite di amici a Trezzo d'Adda. Sarebbe dovuto ripartire per la Germania domenica per raggiungere la fidanzata.

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