«Una Chiesa povera e per i poveri
Così mi sono chiamato Francesco»

«Avete lavorato...». Con un sorriso Papa Francesco, incontrando i media in Vaticano, ha elogiato «il qualificato impegno» dei giornalisti nel periodo che ha portato dalla rinuncia di Benedetto XVI al Pontificato fino al Conclave.

«Avete lavorato...». Con un sorriso Papa Francesco, incontrando i media in Vaticano, ha elogiato «il qualificato impegno» dei giornalisti nel periodo che ha portato dalla rinuncia di Benedetto XVI al Pontificato fino al Conclave. I giornalisti hanno accolto l'apprezzamento del Pontefice con un applauso.

«Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!». Lo ha sottolineato il Papa nell'incontro, spiegando la scelta del suo nome, Francesco, ispirata al santo di Assisi. Il Papa ha ringraziato tutti i giornalisti e ha spiegato la genesi del suo nome da Pontefice, Francesco. «Molti mi hanno detto che mi sarei dovuto chiamare Adriano per essere un vero riformatore, oppure Clemente per vendicarmi di Clemente XIV che abolì la Compagnia di Gesù. Ma io mi sono ispirato a Francesco d'Assisi per volere una chiesa povera tra i poveri».

Papa Francesco ha rivelato alcuni momenti del momento dell'elezione durante il Conclave. «Avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, Claudio Hummes, un grande amico. Quando la cosa è divenuta un po' pericolosa, lui mi confortava, e quando i voti sono saliti a due terzi, momento in cui viene l'applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: "non ti dimenticare dei poveri"».

«Quella parola è entrata qui - ha aggiunto il Pontefice toccandosi il capo -, i poveri, i poveri». «Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d'Assisi», ha spiegato ancora indicando così l'origine della scelta del suo nome da Papa.

La Chiesa, «pur essendo certamente anche un'istituzione umana, storica, con tutto quello che comporta, non ha una natura politica, ma essenzialmente spirituale: è il Popolo di Dio. Il Santo Popolo di Dio, che cammina verso l'incontro con Gesù Cristo. Soltanto ponendosi in questa prospettiva si può rendere pienamente ragione di quanto la Chiesa Cattolica opera». Lo ha aggiunto il Papa nell'incontro con i giornalisti.

«Vi voglio tanto bene, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto. E penso al vostro lavoro: vi auguro di lavorare con serenità e con frutti, e di conoscere sempre meglio il Vangelo di Gesù Cristo e la realtà della Chiesa. Vi affido all'intercessione della Beata Vergine Maria, Stella dell'evangelizzazione. E auguro il meglio a voi e alle vostre famiglie, a ciascuno delle vostre famiglie. E imparto di cuore a tutti voi la benedizione».

E ancora: «Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti. Di cuore imparto questa benedizione, nel silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio. Che Dio vi benedica». Così il Papa ha concluso l'udienza con i giornalisti.

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