Terzi replica alle accuse:
«Nessuna finalità personale»

Ventiquattr'ore dopo le dimissioni in aula, a «L'Eco di Bergamo» Giulio Terzi dichiara che: «il punto essenziale, che si cerca di attenuare da diverse parti, riguarda l'inversione assurda di una linea di governo che era stata approfondita».

Ventiquattr'ore dopo le dimissioni in aula, forse già a Bergamo dove era già atteso per Pasqua, a «L'Eco di Bergamo» Giulio Terzi dichiara che: «il punto essenziale, che si cerca di attenuare da diverse parti, riguarda l'inversione assurda di una linea di governo approfondita, meditata e condivisa, decidendo che tale linea era improvvisamente superata e dall'oggi al domani di "lasciar partire" (diciamo così...) i nostri marò per l'India».

E, sempre a «L'Eco», puntualizza: «È stato in un clima di sottovalutazione di posizioni maturate da me e dalla Farnesina che ho ritenuto, all'atto di rappresentare la verità in Parlamento, di trarne l'immediata conseguenza: che non potevo più essere parte di questo governo».

L'ex titolare della Farnesina ha anche postato un commento su Facebook poi ripreso dalle agenzie: «In molti mi hanno chiesto un commento alle dichiarazioni rese oggi (ieri per chi legge ndr) dal presidente Monti all'aula della Camera. Tali dichiarazioni confermano - contrariamente a quanto inizialmente dichiarato - che la decisione di trattenere i marò in Italia è stata presa collegialmente da tutto il governo, e non è stata frutto di qualche mia "iniziativa personale"».

Le riserve al rientro in India «le avevo espresse in tutte le sedi di governo, insieme alle mie preoccupazioni sulle garanzie certe da ottenere da parte indiana». E aggiunge che ritiene legittime le dimissioni in diretta dalla Camera «non per perseguire chissà quale finalità personale (come ha invece sottolineato Monti), ma perché trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto proprio in quel momento che si rendesse per me impossibile proseguire nel mio impegno di governo».

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