Nicora: aprile, operativi al 100%
Per l'ospedale ci sono 406 milioni

Cauto ottimismo: così Carlo Nicora, direttore generale del nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII si appresta a lanciare la sua «macchina da guerra», dopo 4 mesi dall'apertura, a un'attività a pieno regime. E parte con un serbatoio che non ha subito tagli.

Cauto ottimismo: così Carlo Nicora, direttore generale del nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII si appresta a lanciare la sua «macchina da guerra», dopo 4 mesi dall'apertura, a un'attività a pieno regime. E parte con un serbatoio che non ha subito tagli, nonostante le vigorose sforbiciate volute dalla spending review.

Insomma, il bilancio di previsione per il 2013 non è da lacrime e sangue, direttore.
«Ci è stata riconfermata la capacità di spesa dell'anno precedente: nel consuntivo del 2012 per produzione/costi avevamo 406 milioni, non abbiamo subito riduzioni. Un dato non scontato, visti i tempi: un segno dell'attenzione della Regione verso i grandi ospedali. E quello di Bergamo, sopra i 900 posti letto e con i volumi di attività che si ritrova, è senza dubbio uno dei 3/4 grandi ospedali di rilievo per la Lombardia».

Niente tagli ai posti letto o al personale, quindi. Ma in un ospedale che è molto più grande dei vecchi Riuniti come è stato possibile ottimizzare costi e risorse mantenendo inalterata l'assistenza, senza poter aumentare il personale?
«Abbiamo attivato una nuova organizzazione del lavoro: si opera per moduli di intensità di cura e con équipe multispecialistiche. E una riconversione di posti letto, sulla base delle indicazioni regionali. E possiamo ottimizzare ancora».

Qualche numero.
«Per il personale, l'Azienda ospedaliera spende 196 milioni, quindi sotto il 50% del totale a differenza di molti altri ospedali: per il 2013 ci vengono riconosciuti 195 milioni, un milione in meno. Abbiamo 3.860 dipendenti, di questi 630 medici in media annua, 58 dirigenti di area non medica, 21 laureati amministrativi e tecnici, 1.806 infermieri, 254 tecnici sanitari, 96 fisioterapisti, 226 operatori socio sanitari, 393 operatori tecnici, 360 amministrativi. E il nostro nuovo Piano aziendale riorganizza i Dipartimenti, con accorpamenti e riduzioni che sono un'altra ottimizzazione: ne abbiamo 16 oggi, 11 sono clinici, 3 funzionali e due amministrativi».

In questi quattro mesi però non avete lavorato a pieno regime.
«Ad aprile saremo pienamente operativi. Di solito i rodaggi dei nuovi ospedali avvengono in più di sei mesi. Abbiamo aperto il 15 dicembre e fino al 7 gennaio siamo passati da 560 a 600 posti letto, 42 posti di terapia intensiva attivati e 15 sale operatorie, siamo passati a fine gennaio a 680 letti, 50 di terapia intensiva, 24 sale operatorie, a febbraio i posti letto sono saliti a 730, a marzo a 790 con 66 posti di terapia intensiva e 29 sale operatorie. Ad aprile avremo 857 posti letto operativi, più i posti Mac e i Bic, 72 posti di terapia intensiva e 33 sale operatorie. Ne mancano 3 per essere al 100%: le due con risonanza magnetica e tac e che hanno bisogno di lavori per evitare le interferenze tra le macchine e una di interventistica ancora a rustico».

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