L'Istituto Donizetti senza fondi
L'appello alle istituzioni del territorio

I problemi del bilancio dell'Istituto musicale Donizetti sono noti. Il taglio dei finanziamenti ha attivato il direttore Beschi a un'azione di fund raising, coinvolgendo le istituzioni del territorio. Regione in primis. Curno e Treviglio in campo.

I problemi che attanagliano il bilancio dell'Istituto musicale Donizetti sono noti alla stessa direzione dello storico conservatorio, la cui gestione, dal 1958 è passata dalle mani della Mia (Misericordia maggiore) al Comune di Bergamo. Il venire meno di parte dei finanziamenti da parte di Palafrizzoni – i tagli sul bilancio 2013 si traducono in 400 mila euro in meno per il conservatorio, su un bilancio totale di 2,2milioni di euro – preoccupa la direzione dell'Istituto musicale, che negli ultimi mesi è impegnata in un'azione di fund raising, coinvolgendo le istituzioni del territorio.

Un accorato appello è stato lanciato ai Comuni della provincia e alle associazioni culturali dal direttore Emanuele Beschi proprio lo scorso febbraio. «In occasione del concerto di apertura dell'anno accademico, ho lanciato un appello per una cordata pro istituto dove noi offrivamo, in cambio di un piccolo contributo, concerti cameristici dei nostri ragazzi, dal trio o quartetto fino alla Kinder Orchestra. Oltre ai Rotary, Lions e associazioni culturali, parecchi Comuni hanno risposto, questo mi ha reso molto felice».

Beschi percorrerà diverse strade per riuscire a salvare le sorti del conservatorio. Imminente un incontro in Regione: «Non ho la sfera di cristallo, non so come andrà a finire, ma i segnali sono positivi – spiega il direttore –. Ho intenzione di andare anche in Regione perché Valentina Aprea, che avevo incontrato prima che venisse sciolta la Giunta, è stata rinominata assessore alla Cultura. Aprea aveva detto che avrebbe preso a cuore il problema bergamasco. Questa è un'altra strada che percorrerò oltre a quella maestra che è Roma, però bisogna aspettare che ci sia un Governo». Fondamentale l'apporto dei Comuni della provincia. Tra i sindaci che hanno risposto positivamente, Curno e Treviglio.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 4 aprile

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