Ecolab, l'ora della città verde
Cento piantine in «adozione»

L'Ecolab prosegue nel suo ambizioso progetto che punta a gettare le basi per la Bergamo del futuro raccogliendo i pareri di esperti e dei bergamaschi stessi. Dopo la «città mobile» e la «città che cambia», è la volta di pensare a una Bergamo verde.

L'Ecolab prosegue nel suo ambizioso progetto che punta a gettare le basi per la Bergamo del futuro raccogliendo i pareri di esperti e dei bergamaschi stessi. Le prime due tematiche affrontate sono state la «città mobile» e la «città che cambia» e adesso, con l'arrivo della tanta agognata primavera, è la volta di pensare a una Bergamo verde, da sviluppare con il sostegno dei cittadini.

Proprio loro sono stati chiamati sabato 13 aprile all'Orto botanico per presentare il progetto generale e per approfondire proprio il terzo ambito, quello della città verde. La risposta è stata assolutamente positiva con un folto pubblico che ha assistito all'incontro in modo attivo. Bambini, giovani, anziani: indifferentemente dall'età la voglia di vivere in una città più verde attira tutti, e tutti vengono coinvolti come parte attiva nel progetto.

Con questo intento si è dato il via a un'iniziativa che in gergo si chiama «Greencrossing»: sono state distribuite ai presenti un centinaio di piantine - nello specifico biancospini e carpini bianchi -, da adottare, coltivare e far crescere. Ma non è tutto: poiché anche questo progetto singolo - come del resto tutto quello che riguarda L'Ecolab - si propone di svilupparsi a lungo termine, ogni persona in possesso della pianta deve condividere la crescita della stessa scattando periodicamente fotografie pubblicandole sulla pagina facebook de L'Ecolab e su tutti i social network ad esso collegati.

Fondamentale come sempre la collaborazione della piattaforma Kendoo e Unibergamorete. «Vogliamo coinvolgere i cittadini nel progetto di creare una città più verde - ha spiegato Claudio Calzana, direttore progetti editoriali e culturali del gruppo Sesaab -. A loro chiediamo di cominciare prendendosi cura da una piccola piantina che occuperà una piccola fetta del nostro territorio. Se ognuno ci mette del suo, fetta dopo fetta, si creerà una città verde, sostenibile, di qualità».

«L'idea è quella di affidare a ogni cittadino non solo una piantina, ma una parte del territorio su cui viviamo - ha spiegato il direttore dell'Orto botanico, Gabriele Rinaldi -. Oltre alla piantina sono stati forniti anche una scheda descrittiva della pianta, alcune istruzioni per coltivarla e due strumenti per proteggerla: uno da apporre alla base per evitare che crescano altre erbacce intorno, e uno in plastica per proteggere il fusto. Ci tengo inoltre a ringraziare Kendoo: grazie a un finanziamento giunto tramite loro siamo riusciti a piantare 4.500 tulipani nel nostro orto».

A proposito di Kendoo, Marco Sangalli, amministratore di MediaOn, ha spiegato che: «Nuove piattaforme come Kendoo sono i nuovi strumenti per far conoscere e sponsorizzare iniziative per rendere migliore la nostra città». Le piantine, certificate come autoctone, sono state messe a disposizione dell' Ente regionale agricoltura e foreste (Ersaf).

Federico Biffignandi

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