Cronaca / Bergamo Città
Domenica 21 Aprile 2013
Via Pignolo, la Ztl divide
«Ci vogliono i parcheggi»
In via Pignolo l'attivazione della Ztl è una storia di lunga data. Negli ultimi anni negozianti e residenti hanno assistito a un valzer dei pilomat attivati e disattivati, a fioriere messe e poi tolte, al posizionamento delle telecamere da deterrente, ma non ancora accese.
In via Pignolo l'attivazione della Ztl è una storia di lunga data. Negli ultimi anni negozianti e residenti hanno assistito a un valzer dei pilomat attivati e disattivati, a fioriere messe e poi tolte, al posizionamento delle telecamere da deterrente, ma non ancora accese.
Il momento per l'attivazione del varco di accesso di via Tasso (l'unica entrata per i mezzi per raggiungere via Pignolo) sembra avvicinarsi e i negozianti del borgo - soprattutto dopo le diverse posizioni espresse da Pdl e Lega Nord in Giunta rispetto all'attivazione del circuito di telecamere in città bassa nel mese di maggio - portano le proprie istanze, richieste mirate ad una rivitalizzazione del commercio di vicinato e di conseguenza dell'intera via.
La Ztl così come è stata concepita da Palazzo Frizzoni non piace, ma le posizioni tra negozianti hanno diverse sfumature. Intavolando il discorso c'è chi auspica un ulteriore rinvio dell'attivazione e sbotta con uno «speriamo che cambino idea, finalmente l'hanno capita».
C'è chi è favorevole alla Ztl, ma chiede un intervento di riqualificazione della via, con il posizionamento di panchine e fioriere. «Sono favorevole, ma con l'opportunità di avere un arredo urbano all'altezza e parcheggi a basso costo nella zona limitrofa alla Ztl, senza dover per forza pagare 2 euro per parcheggiare mezz'ora l'auto - spiega Gianfranco Baroni, titolare de "L'erboristeria in piazzetta" -. Parcheggi che ci sono già stati promessi dall'amministrazione, come in via Frizzoni. Serve creare un ambito arredativo, si parla tanto di salotto di Bergamo, ma si devono creare le condizioni, perché non si andrebbe in un salotto se non c'è un divano. Non ci aspettiamo un salotto rococò, ma i servizi essenziali».
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