Parla l'ingegnere delle strade:
«È un momento durissimo»

Nel tempo dell'intervista, di chiamate ne arrivano cinque o sei. Ma la media giornaliera per Renato Stilliti, dirigente del settore Viabilità della Provincia, è di 30/40, «anche la sera e nel weekend, e solo per la situazione delle strade».

Nel tempo dell'intervista, di chiamate ne arrivano cinque o sei. Ma la media giornaliera per Renato Stilliti, dirigente del settore Viabilità della Provincia, è di 30/40, «anche la sera e nel weekend, e solo per la situazione delle strade». Poi c'è tutto il resto, per il dirigente di un settore in cui lavorano 148 persone, e che oggi è come non mai sotto i riflettori.

Stilliti, che le condizioni delle strade non siano buone, per effetto della crescente difficoltà a trovare le risorse per intervenire, è sotto gli occhi di tutti. In passato (è in Provincia da 27 anni) ricorda momenti così difficili?
«Onestamente no, lo dico da tecnico. Ma temo sia la situazione dell'Italia, ogni giorno vediamo anche aziende chiudere».

Da Comuni e realtà locali piovono segnalazioni su potenziali pericoli.
«In alcuni casi si riesce subito a far qualcosa, ma non sempre. Così, a volte, per garantire la sicurezza servono altre misure. Abbassare i limiti, o anche chiudere la strada, a tutela degli utenti. Ci ritroviamo obbligati a inseguire le urgenze».

Abbiamo ad oggi strade chiuse per questo?
«No. Abbiamo invece degli abbassamenti dei limiti, per esempio sull'Asse interurbano, mentre sulla Francesca è terminato il cantiere. Chiedo scusa agli utenti delle strade, ma queste scelte di limitare la velocità le facciamo soprattutto per loro. Gli incidenti non sono certo sempre addebitabili alle condizioni della strada, ma ogni volta che ne accade uno anche per noi è una sconfitta, ne siamo colpiti, e in certi casi siamo chiamati a verificare se abbiamo fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza».

Da tecnico, cosa pensa si dovrebbe fare per uscire da questa situazione?
«Faccio un ragionamento che credo valga in generale per le opere pubbliche in Italia. Dobbiamo concentrarci su due punti. Il primo è la difesa del suolo: le frane, le alluvioni, la caduta massi, feriscono il territorio, con conseguenze pesanti. Il secondo è la manutenzione dell'esistente».

Leggi le due pagine dedicate al tema viabilità su L'Eco di martedì 23 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA