Il centrosinistra vince 16-0
Ma l'astensionismo batte tutti

Il centrosinistra fa l'en plein: trionfa a Roma, che strappa al centrodestra dopo cinque anni, così come Brescia, governata dal Pdl. Dopo vent'anni strappa Treviso alla Lega e Imperia al Pdl. Ma il dato che preoccupa è l'astensionismo: 48% di votanti.

Il centrosinistra fa l'en plein: trionfa a Roma, che strappa al centrodestra dopo cinque anni, così come Brescia, governata dal Pdl negli ultimi cinque anni. Dopo 18 anni di indiscusso dominio del centrodestra, si riprende anche Viterbo, e dopo vent'anni strappa Treviso alla Lega e Imperia (feudo dell'ex ministro Claudio Scajola) al Pdl.

Tutti gli 11 capoluoghi al ballottaggio sono infatti andati a sindaci del centrosinistra, e, se si sommano ai cinque già vinti al primo turno (Sondrio, Pisa, Massa, Isernia e Vicenza) portano la vittoria del centrosinistra sul centrodestra a 16-0.

A Roma il candidato del centrosinistra, il medico Ignazio Marino, che già al primo turno aveva conquistato quasi il 43% dei consensi, ha strappato la città al sindaco uscente, Gianni Alemanno (Pdl), trionfando con il 63,9%; Alemanno si ferma al 36,1%. La città fa però anche segnare un preoccupante astensionismo: a Roma ha votato il 44,93%, meno 8% rispetto al primo turno, quando era andato a votare poco più di un elettore su due. E se Marino esulta, Alemanno non cerca scuse: «Mi prendo tutte le responsabilità della sconfitta, non faccio lo scaricabarile».

Nei capoluoghi brucia alla Lega la sconfitta di Gentilini, il «sindaco sceriffo» che, direttamente o indirettamente, ha guidato la politica di Treviso dal lontano '94. «È finita l'era Gentilini, è finita l'era della Lega e del Pdl», ha commentato lui stesso.

«Ogni tanto una batosta può far bene, a Brescia e Treviso abbiamo sbattuto la faccia contro il muro», ma «sono ottimista per il futuro»: è stato il primo commento sui ballottaggi del vicesegretario della Lega Nord, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti in via Bellerio.

A Siena, storica roccaforte del centrosinistra sconvolta dal caso Monte dei Paschi, Bruno Valentini (Pd, Sel e lista civica) riesce, con il 52% dei voti, a prevalere di misura su Eugenio Neri, che si ferma al 48%. Altro dato eclatante è quello di Brescia, dove, dopo cinque anni, la città torna a essere guidata dal centrosinistra. Emilio Del Bono, sostenuto da Pd e civiche, ha ottenuto il 56,53% dei voti. Il candidato del centro destra, il sindaco uscente Adriano Paroli, si è fermato al 43,47%.

Un altro feudo strappato al centrodestra è Imperia: dopo vent'anni di governo di centrodestra, il feudo dell'ex ministro Claudio Scajola ha deciso di cambiare. Il nuovo sindaco è l'imprenditore Carlo Capacci, sostenuto da Pd e tre liste civiche, tra cui una che fa capo all'ex sindaco Paolo Strescino (ex Pdl) e che raccoglie dissidenti del Pdl. Ha vinto il ballottaggio con il 76,14%; al candidato Pdl, Erminio Annoni, il 23,86%.

Il centrosinistra torna anche alla guida di Viterbo dopo 18 anni: Leonardo Michelini, con il 62,9% dei consensi, ha strappato la città al sindaco uscente Giulio Marini, che si è fermato al 37,1%. A Iglesias, commissariata e prima in mano al centrodestra, vince, anche se di misura, Emilio Gariazzo (Pd, Sel, Comunisti italiani, liste civiche) con il 51,7%.

Il centrosinistra riesce a riconfermare la poltrona del sindaco a Lodi - dove vince Simone Uggetti (Pd, Sel e liste civiche) -; a Barletta, dove si impone, con il 62,9%, Pasquale Cascella, giornalista ed ex portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; ad Avellino, dove vince Paolo Foti, con il 60,6% dei consensi e ad Ancona. Qui Valeria Mancinelli, candidata del centrosinistra, ha battuto con il 62,6% lo sfidante del centrodestra Italo D'Angelo (37,4%) ed è il primo sindaco donna della città.

Negli altri 56 Comuni al voto - 54 superiori ai 15 mila abitanti, 2 inferiori a questa cifra - 34 sono andati al centrosinistra, 2 se li è aggiudicati il Movimento Cinque stelle: sono Pomezia (Roma) e Assemini (Cagliari). Negli altri 18 ha vinto il centrodestra.

In alcuni, tuttavia, lo scontro è stato tutto interno a quest'area: è il caso di Sabaudia, dove il candidato di Fratelli d'Italia, Maurizio Lucci, ha vinto, con il 56,1%, su quello sostenuto da Pdl, La Destra e liste civiche, Giovanni Secci. O di Bisceglie (provincia di Barletta-Andria-Trani), in Puglia, dove l'esponente sostenuto da Unione di centro e liste civiche, Francesco Carlo Spina, ha battuto il candidato del Pdl, Giovanni Casella.

E a Carovigno (Brindisi) è sindaco Cosimo Mele, l'ex deputato dell'Udc dello scandalo a luci rosse dell'estate 2007 nell'hotel «Flora» di Roma: ha battuto, sostenuto da diverse liste civiche, Antonia Gentile, sostenuta dal Pdl. Infine a Sulmona, funestata dalla morte del candidato Fulvio Di Benedetto durante la campagna elettorale, ha vinto Giuseppe Ranalli, del Partito democratico.

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