Morto Caprioli: aveva 93 anni
Storico presidente degli alpini

È morto stamattina a casa sua, a 93 anni, Leonardo Caprioli, presidente onorario dell'Ana di Bergamo, ex presidente dell'Ana nazionale, incarico ricoperto dal 1984 al 1998. Nella Seconda guerra mondiale combattè a Nikolajewka. I funerali giovedì 4 alle 15 nella chiesa delle Grazie.

È morto stamattina - martedì 2 luglio - a casa sua, a 93 anni, Leonardo Caprioli, presidente onorario della sezione Ana di Bergamo ed ex presidente dell'Ana nazionale, incarico ricoperto dal 1984 al 1998. Con lui scompare una pietra miliare della storia degli alpini bergamaschi. Nella Seconda guerra mondiale Caprioli rinunciò alla licenza e combattè a Nikolajewka.

Caprioli si è spento serenamente nella sua casa di via Bonomelli, restando lucido fino alla fine. Sembra che negli ultimi giorni si fosse un po' indebolito e avesse mangiato poco. La penne nere si vedranno alle 14,30 nella sede cittadina, per studiare in accordo con la famiglia, dove allestire la camerra ardente. I funerali giovedì 4 alle 15 nella chiesa delle Grazie..

Ecco la storia di Caprioli, pubblicata sul sito dell'Ana di Bergamo.
Eletto Presidente nel 1969 ha guidato la nostra Sezione per più di 15 anni, con caparbietà, impegno, cuore e lungimiranza; la sua opera e il suo insegnamento non si possono dimenticare. Classe 1920, Leonardo Caprioli partì volontario nel gennaio 1941, assegnato al 7° Alpini; dopo il corso allievi sergenti rifiutò (in qualità di studente in medicina) di passare in Sanità per continuare a fare l'Alpino.

Dopo una parentesi di due mesi passati nel 6° Alpini e dopo aver superato il corso allievi ufficiali venne assegnato al btg. «Edolo» nel 1942, con il quale alla fine di luglio partì per la Russia. In novembre fu aggregato ad una compagnia reggimentale di cannoni controcarro. Nel 1943 in procinto di tornare in licenza dopo lo sfondamento dei Russi a Rossosch rinunciò alla licenza, e gli venne affidato il comando del plotone mitraglieri della 52ª, di cui condivise le sorti in tutti i combattimenti, compreso l'ultimo, quello di Nikolajewka.

La sua esperienza di guerra rappresenterà il punto di incontro con i suoi Alpini. Ma ciò per cui verrà maggiormente ricordato Leonardo Caprioli è stato il suo nuovo modo di intendere la vita associativa, riassumibile nel motto: «Ricordiamo i morti aiutando i vivi». Potè così esplodere in tutta la sua forza lo spirito di solidarietà presente in ogni Alpino e da allora in questo senso di strada se né è fatta tantissima passando dagli aiuti ai terremotati del Friuli fino alla nascita e crescita a livelli eccelsi della Protezione Civile.

Leonardo Caprioli, di professione medico legale, nel 1984 ha assunto la carica di Presidente Nazionale dell'Associazione, proseguendo nel mettere a disposizione anche a livello nazionale le sue doti di trascinatore, abbandonando la carica nel 1998 solo per motivi di salute.

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