Wojtyla e Roncalli santi insieme
È il desiderio di Papa Francesco

La riunione plenaria di cardinali e vescovi ha approvato il secondo miracolo attribuito a Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla sarà dunque santo e Papa Francesco vedrebbe molto bene la proclamazione contemporanea della santità di Papa Wojtyla e di Giovanni XXIII.

La riunione plenaria di cardinali e vescovi della Congregazione delle Cause dei santi ha approvato stamattina, martedì 2 luglio, il secondo miracolo attribuito all'intercessione di Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla sarà dunque santo con tutta probabilità entro l'anno e la cerimonia di canonizzazione potrebbe tenersi a dicembre. Papa Francesco vedrebbe molto bene, proprio a suggello dell'Anno della Fede, la proclamazione contemporanea della santità di Papa Wojtyla e di Giovanni XXIII.

Il pronunciamento dei cardinali e vescovi, dopo che già la consulta medica e la commissione dei teologi avevano approvato il secondo miracolo, serviva a certificare che la guarigione ritenuta inspiegabile, è avvenuta effettivamente per intercessione del Papa polacco.

Si tratta dell'ultimo passo prima della firma del decreto da parte del Papa che poi convocherà un concistoro in cui verrà annunciata la data della canonizzazione. Il miracolo è stato compiuto da Wojtyla la sera stessa della beatificazione, il Primo maggio 2011.

Nel corso della riunione i cardinali e vescovi della Congregazione si sarebbero espressi a favore della canonizzazione a dicembre, dopo la conclusione dell'Anno della Fede. Tutto, comunque, è rimesso alla volontà del Papa da cui si potrebbero aspettare «sorprese».

Il dossier per la canonizzazione di Angelo Roncalli, beatificato nel 2000, sarà esaminato da cardinali e vescovi questa estate. Il Prefetto della Congregazione, il cardinale Angelo Amato, dovrebbe incontrare a breve Papa Francesco e, nel giro di qualche giorno, la notizia dovrebbe essere ufficializzata.

Per diventare santi, la Chiesa prevede un secondo miracolo avvenuto dopo la beatificazione. Per quanto riguarda Roncalli numerose sono state le segnalazioni e i presunti miracoli. Uno di questi avrebbe superato il severo esame di medici e teologi. Da qui la decisione di accelerare l'iter di canonizzazione e unificarli.

In realtà Padre Giovangiuseppe Califano postulatore della causa di canonizzazione - interpellato ieri - ha smentito che sia all'esame un presunto miracolo.

La canonizzazione di Roncalli potrebbe allora avvenire in base a quanto stabilito da Benedetto IV che nella sua opera "De Servorum Dei beatificazione et de Beatorum canonizatione" ha formulato la dottrina sulla canonizzazione equipollente: in sostanza si ha quando il Papa estende precettivamente a tutta la Chiesa il culto di un servo di Dio non ancora canonizzato, mediante l'inserimento della sua festa, con messa e ufficio, nel Calendario della Chiesa universale.

In questo atto pontificio Benedetto XIV ravvisa gli estremi di una vera canonizzazione, cioè di una sentenza definitiva del Papa sulla santità del servo di Dio. Questa sentenza, però, non è espressa con la solita formula di canonizzazione, ma mediante un decreto obbligante tutta la Chiesa a venerare quel servo di Dio con il culto riservato ai santi canonizzati.

Molti esempi di questa forma di canonizzazione risalgono al pontificato di Benedetto XIV; per esempio, i santi Romualdo (canonizzato 439 anni dopo la sua morte), Norberto, Bruno, Pietro Nolasco, Raimondo Nonnato, Giovanni di Matha, Felice di Valois, la regina Margaret di Scozia, il re Stefano d'Ungheria, Venceslao duca di Boemia e Papa Gregorio VII.

Ultima in ordine cronologico quella stabilita da Benedetto XVI che ha esteso alla Chiesa universale il culto liturgico in onore di santa Ildegarda di Bingen.
Giovanni XXIII adottò la stessa canonizzazione equipollente per San Gregorio Barbarigo.

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