Sfila la 107ª del Quinto Alpini
L'emozione a Fino e Rovetta

Prima hanno marciato per i sentieri delle Orobie mostrando amore per le montagne con la stessa passione propria degli alpini bergamaschi. Domenica mattina gli uomini e le donne della 107ª compagnia del Quinto Alpini, di stanza a Vipiteno, hanno invece percorso le vie da Fino del Monte a Rovetta.

Prima hanno marciato per i sentieri delle Orobie mostrando serietà, professionalità e amore per le montagne con la stessa passione propria degli alpini bergamaschi. Domenica mattina 21 luglio gli uomini e le donne della 107ª compagnia del Quinto Alpini, di stanza a Vipiteno, hanno invece percorso le vie da Fino del Monte a Rovetta, unendo i due Comuni seriani nella commemorazione dei soldati morti nelle guerre.

Alpini in armi e in congedo con il vessillo sezionale e numerosi gagliardetti di gruppi Ana, oltre ai rappresentanti delle associazioni d'arma, hanno compiuto una prima sosta davanti alla chiesa di Fino del Monte dove il picchetto d'onore ha reso omaggio ai Caduti, deponendo una corona di alloro al monumento sulle note de «La leggenda del Piave» suonata dalla Banda Rovettese.

Il corteo è successivamente giunto in piazza Ferrari a Rovetta applaudito da bergamaschi e turisti lungo le vie. «Che bei!» il commento di alcune signore al passaggio dei giovani soldati in mimetica e con il mitra imbracciato. Una seconda corona è stata deposta al monumento dei Caduti, dopo l'alzabandiera.

Presenti numerosi sindaci dei paesi dell'alta valle, tra cui Castione, Cerete Alto, Songavazzo, Fino del Monte, Onore. A fare gli onori di casa l'assessore di Rovetta, Marco Carrara: «È un onore ospitare gli alpini in armi - ha esordito -, in particolare davanti al monumento che ricorda il sacrificio di sangue compiuto da chi ci ha preceduto in nome della libertà, per la quale ancora adesso gli alpini sono impegnati in patria e nelle missioni all'estero. Non dimentichiamo, inoltre, l'impegno dei gruppi alpini nel campo della tutela del territorio e della solidarietà».

Parole di gratitudine per l'accoglienza ricevuta sono state espresse dal colonnello Michele Biasutti, comandante del Quinto Alpini: «Sono contento di aver accettato l'invito della sezione di Bergamo e di aver riportato questi alpini, nuovi assegnati reggimento, in Lombardia, terra d'origine del Quinto. L'avvicinamento alla montagna è uno dei mattoni su cui si costruisce l'alpino, che sarà un bravo soldato, in grado poi di servire il proprio Paese».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di lunedì 22 luglio

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