Castelli Calepio e il sogno verde:
12 km di parchi con 4 mila alberi

Un sogno per Castelli Calepio, il paese che non c'è. Non c'è nel senso che ognuna delle quattro frazioni fa più o meno vita a sé, Cividino e Quintano insieme con una parrocchia a sud, Calepio per i fatti suoi a est, Tagliuno al centro con il municipio.

Un sogno per Castelli Calepio, il paese che non c'è. Non c'è nel senso che ognuna delle quattro frazioni che lo compongono fa più o meno vita a sé, Cividino e Quintano insieme attorno a un'unica parrocchia a sud, Calepio per i fatti suoi a est, Tagliuno al centro con il municipio e un'identità precisa (e detestata...): è il paese del semaforo che ingessa la Val Calepio.

Il sogno è quello di riunire i piccoli «feudi» attorno a un perno, a un concetto. A un sogno, appunto, che è l'idea forte del Piano di governo del territorio a crescita quasi zero - nessuna o quasi aggiunta di nuovo cemento, civile e industriale - adottato dopo un lunghissimo parto.

Tradotto l'idea in termini urbanistici: un sistema di parchi lineari lungo complessivamente 12 chilometri per riqualificare vie e viali dando continuità ai confini tra i paesi, 4.000 alberi ed essenze arboree varie, 36 chilometri quadrati di aiuole e nuovi «polmoni» in tutte le frazioni, che porteranno dagli attuali 22 mila a 130 mila metri quadrati le aree verdi in dotazione al territorio per trasformare Castelli Calepio in un unico paese con un volto «green».

«Volevamo finalmente dare un volto, un'identità forte al comune – spiega il sindaco Flavio Bizzoni –, da sempre diviso in particolare tra le frazioni nord e sud. Volevamo mettere nel Pgt un'idea forte attorno a cui far crescere il territorio, con la premessa di fondo di voler trasformare Castelli Calepio in un posto dove si vive bene. Anche e nonostante la crisi».

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