Yara, ecco la lettera dell'anonimo
E la caccia si allarga a Bergamo

Ora è a Bergamo che la polizia dà la caccia al misterioso Mario – quasi certamente un mitomane – che sostiene di essere a conoscenza di elementi utili alle indagini sulla morte di Yara. Emergono  stralci della lettera recapitata all'ospedale di Rho.

Ora è a Bergamo che la polizia dà la caccia al misterioso Mario – quasi certamente un mitomane – che sostiene di essere a conoscenza di elementi utili alle indagini sulla morte di Yara. Emergono infatti stralci della lettera recapitata al cappellano dell'ospedale di Rho, don Antonio Citterio, in cui l'individuo sconosciuto sostiene di frequentare assiduamente una chiesa bergamasca, la chiesa del Galgario, in via del Galgario, proprio a due passi dalla questura.

Ecco le sue parole: «Don Antonio – scrive il misterioso Mario rivolgendosi al cappellano – la pregherei di farmi da tramite con solo una persona autorizzata di Bergamo, altrimenti quello che ho da dire in confidenza me lo porto nella tomba. Queste sono cose delicate e non un gioco da parte mia».

È scritta a mano, con una biro, e la grafìa è incerta: mescola lettere maiuscole a lettere minuscole, lo stampatello al corsivo. È lo stesso stile di scrittura utilizzato da chi ha lasciato il primo messaggio, sul quaderno delle preghiere nella cappella dell'ospedale di Rho.

La lettera prosegue con attacchi alla stampa «che ti condanna prima di fare qualsiasi reato» e in particolare a L'Eco di Bergamo. Poi, ecco il riferimento alla chiesa del Galgario.

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