La rinascita si fa attendere
E non c'è solo la «Montelungo»

Non c'è solo la Montelungo. Le ex caserme della città restano contenitori vuoti e fatiscenti. Per alcune si sono fatti avanti i privati che hanno predisposto piani di riqualificazione in accordo col Comune. Ma finora non si è passati dalla carta alle ruspe.

Non c'è solo la Montelungo. Le ex caserme della città restano contenitori vuoti e fatiscenti. Per alcune si sono fatti avanti i privati che hanno predisposto piani di riqualificazione in accordo con il Comune. Ma finora non si è passati dalla carta alle ruspe. A distanza di quasi quattro anni dall'accordo siglato da Palafrizzoni con Demanio e Ministero delle Finanze nessun cantiere è stato aperto.

In realtà non tutte le caserme si trovano nella stessa situazione. Alcune sono ferme per mancanza soprattutto di risorse, vedi la Montelungo, diventata ormai oggetto di studio di un tavolo di lavoro partecipato a cui siedono Comune, Ordine degli Ingegneri e Architetti di Bergamo. Altre sono in fase progettuale. È il caso dell'ex caserma Li Gobbi e dell'ex caserma Flores, che dopo il protocollo sono state vendute a privati e sono state ridisegnate per ospitare spazi residenziali e commerciali.

In attesa di rinascere ci sono la Scotti e la Li Gobbi di via Suardi, la Corridoni a Redona, la Flores di via Gasparini (a Campagnola). Quelle che in questo momento sono in una fase più avanzata - solo dal punto di vista progettuale, perché in nessuno dei casi è stata posata la prima pietra - sono la Li Gobbi e la Flores. Per quanto riguarda la Li Gobbi di via Suardi sono già stati fatti i lavori di demolizione.

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