Banchetti a Bergamo, 5 Stelle
a difesa della Costituzione

Anche il Movimento 5 Stelle di Bergamo aderisce alla movimentazione nazionale in difesa della Costituzione. Sabato 7 Settembre in tutta la provincia e in città saranno presenti alcuni banchetti per informare sulle conseguenze che una modifica dell'art. 138 porterebbe al Paese.

Anche il Movimento 5 Stelle di Bergamo aderisce alla movimentazione nazionale in difesa della Costituzione. Sabato 7 Settembre in tutta la provincia e in città (al piazzale dello Stadio dalle 9 alle 13 e in Via XX Settembre dalle 15 alle 19) saranno presenti alcuni banchetti per informare e sensibilizzare i cittadini sul tema fondamentale della difesa della Costituzione e sulle conseguenze che una modifica dell'art. 138 porterebbe al Paese.

L'art. 138 è la prima tessera del domino: se cade, cadono tutte le altre di seguito in quanto in quell'articolo si stabiliscono le procedure di modifica della Carta costituzionale; i padri costituenti l'hanno voluto così per essere sicuri che la Costituzione non venisse modificata ad ogni cambio di maggioranza.

Invece il Governo vuole far approvare il disegno di legge che deroga l'art. 138, istituendo un comitato ristretto di nominati che entro sei mesi elaborerà le riforme da presentare alle Camere e togliendo quindi ulteriori poteri ad un Parlamento già esautorato per conferirli nelle mani di pochi.

La Costituzione può essere cambiata, magari introducendo riforme per una maggiore partecipazione dei cittadini (e.g. referendum propositivi), ma non possono essere cambiate le regole con cui può essere fatto, né da parte della maggioranza di turno né dal comitato di presunti saggi.

ECCO L'ARTICOLO 138
Sezione II
Revisione della Costituzione. Leggi costituzionali.

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.

Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

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