«Stazione, la piazza è orribile»
L'archistar Kiefer boccia il restyling

Schrecklich» in tedesco ha un suono secco e spigoloso, quasi onomatopeico. Significa «terribile» e nella lingua di Goethe non lascia molto margine all'interpretazione. Un giudizio perentorio sul nuovo piazzale della stazione ferroviaria.

Schrecklich» in tedesco ha un suono secco e spigoloso, quasi onomatopeico. Significa «terribile» e nella lingua di Goethe non lascia molto margine all'interpretazione. Un giudizio perentorio che Gabriele G. Kiefer - architetto berlinese e docente all'Università di Braunschweig – in città assieme ad altri colleghi da tutto il mondo per il meeting internazionale «I maestri del paesaggio» – pronuncia quasi istintivamente una volta arrivati sul nuovo piazzale della stazione ferroviaria.

L'impressione è che voglia riempire un vuoto non solo fisico, ma anche di idee. Della serie: per essere moderni non basta abbinare una distesa di granito a una vecchia fontana. E detto da lei, che dell'essenzialità e la chiarezza stilistica ha fatto una cifra inconfondibile con progetti quali la piazza della biosfera a Potsdam o il parco dell'ex aeroporto di Adlershof a Berlino, ha quasi il sapore di una sentenza.

Professoressa Kiefer cosa c'è che non va in questo piazzale?
«Tutto, è tutto sbagliato: pendenze, proporzioni, materiali. In questo spazio ci si perde totalmente, non c'è nulla che accoglie. Serve del coraggio per fermarsi in un posto del genere. Trovo che sia completamente scollegato con il resto della città».

Allora torniamo a monte: come le sembra Città Alta?
«Davvero suggestiva, conservata in maniera esemplare e, di primo acchito, con una componente popolare ancora ben presente. Ci sono molti negozi e angoli che sembrano aver conservato intatto il fascino di un tempo. Anche le Mura sono un monumento meraviglioso: mi stupisce che non siano già Patrimonio dell'Unesco».

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